1000 di questi giorni o meglio 1000 di queste partite. Non è il tuo compleanno Gigi ma tutti noi italiani, juventini e non, ti vorremmo augurare questo. Per vederti in campo altri 10-20 anni, per salvare le squadre come hai sempre fatto, sin dalla tua prima gara con i grandi.
GLI INIZI
Quel 19 novembre del 1995 a Parma non arrivò una squadra qualunque, ma bensì il Milan di Capello. E feci subito capire di essere di un’altra categoria, di un altro mondo forse. In Emilia fai benissimo fino alla chiamata della Juve, il tuo agente pochi giorni fa parlò di un rifiuto al Barcellona pur di vestire bianconero. Chissà se col senno di poi faresti ancora la stessa scelta, io credo di sì. Perché alla fine la Vecchia Signora era parte del tuo destino e tu del suo. Un connubio perfetto per il più forte portiere della storia e per lo juventino con più minuti giocati.
LA CADUTA E LA RISALITA
A Torino hai vissuto i fasti di Lippi e Capello e poi come un gentiluomo sei stato vicino alla tua signora decaduta. Ma insieme è stato più facile risalire la china, come non poteva esserlo con Del Piero, Nedved, Trezeguet e Camoranesi in rosa? 5 dei presenti a Berlino alla finale della Coppa del Mondo 2006 che decisero di non fuggire da quel momento di difficoltà. Ci vollero anni, ma alla fine sei tornato dove meriti di stare, sul tetto d’Italia. L’Europa purtroppo continua a sfuggirti, sia con la Juve sia con la nazionale. Tu però non sei il tipo che si arrende, non cerchi scuse, ti rimbocchi le maniche per riprovarci ogni volta. Per questo sei il migliore. Per questo sei l’unico e il solo Gianluigi Buffon