Con il sorriso: si presenta così, Corentin Tolisso, nella sala stampa del ritiro della Francia. È la prima volta che viene convocato da Deschamps: ma l’emozione si unisce alla voglia di giocare. E nell’intervista rilasciata all’Équipe ha fatto capire che non si farà intimorire da niente.
“Mi piace avere responsabilità, dare l’esempio sul terreno di gioco. Quando qualcosa va male, ci si appoggia sul capitano: è lui che deve mostrare la via. In futuro, nello spogliatoio, dovrei prendere più spesso la parola”.
Anche se, per ora, è più importante altro: “Sono nuovo nella Francia, certo, ma resterò me stesso. In campo, giocherò come so giocare. Non parlerò molto nello spogliatoio. Per la mia prima volta nella nazionale francese, osservare è importante”.
Ma le idee sono già chiare, così come l’obiettivo: “Una volta che sei convocato per la Francia, si ha tutti l’ambizione di partecipare alla prossima grande competizione. Sarà importante qualificarsi rapidamente. Il mio obiettivo è andare alla Coppa del mondo“.
Pur di arrivarci è pronto a giocare ovunque, come già ha fatto, ma lui ha le sue preferenze: “È da numero otto (mezz’ala, ndt) che mi prendo le maggiori soddisfazioni.
Da numero sei (regista, ndt) si tocca di più la palla, anche se si è più lontani dalla porta. Sono un giocatore a cui piace segnare, creare occasioni, fare passaggi decisivi. Mi piace essere “box-to-box”, come si dice”.
“È grazie alla mia polivalenza se oggi sono qui. Visto che al Lione mancava un terzino destro, sono stato scelto io. Ho anche giocato contro la Juventus, tre anni fa in Europa League, come terzino”.
Ma è necessario trovarsi un ruolo definito. E su questo Tolisso è categorico: “Quando si è bravi in più ruoli, l’allenatore ti mette in un posto, poi se c’è un infortunato, in un altro. È meglio stabilirsi definitivamente in un ruolo”.
Lui, oggi, ha trovato la sua veste a centrocampo. Ma strizza l’occhio anche alla trequarti: “I calciatori che segnano e fanno segnare sono molto più riconosciuti. Mi piacerebbe diventare un numero dieci. Ma non un numero dieci come Nabil Fekir (un suo compagno al Lione, ndr), che dribbla due o tre uomini. Io cerco di fare passaggi corti, cercare la profondità e giocare intelligentemente”.
Come tutti, però, ha i suoi difetti su cui lavorare. Pierre Mankowski, allenatore dell’Under 21 francese, ha detto che Tolisso dovrebbe calmarsi durante le partite: “Nell’Under 21 avevo la tendenza a innervosirmi abbastanza presto. Ha ragione, c’è bisogno di calmarmi un po’”.
Sul futuro, infine, Corentin è abbastanza criptico: “Ho un contratto con l’Olympique Lione fino al 2020. Quindi, voilà (sorride, ndr)”.
E anche se le voci si rincorrono, lui smentisce di aver chiuso con la Juve: “Affatto, non ho firmato niente con la Juventus”. Ma diverse fonti ci confermano che la trattativa è molto ben avviata…
This post was last modified on 22 Marzo 2017 - 16:15