Antonio Di Natale, in arte “Totò”, ha scritto pagine indelebili della nostra Serie A. Divenuto praticamente bandiera dell’Udinese, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo lo scorso anno, lasciandoci così orfani di un bomber unico. Dopo 209 gol in 445 presenze e una media di 0,47 gol a partita, l’ex attaccante ha oggi rilasciato alcune dichiarazioni su una sua insolita abilità: quella di “scansarsi”.
Sì, perché oltre al gol facile Totò aveva anche una curiosa particolarità: quella di evitare il Napoli. Nato proprio a Napoli nel 1977, Di Natale è da sempre stato un grande tifoso partenopeo. Questo è uno dei motivi per cui non ha mai giocato con la maglia azzurra, ma anche uno dei motivi che lo ha portato a “scansarla” da avversario. Lo ha spiegato oggi in un’intervista a Radio CRC.
“Fare gol a Napoli era come segnare a mio fratello ed è per questo era meglio evitare”. Ecco svelato il perché della vera e propria “tradizione” del bomber napoletano, che ha preso il largo precisamente il 17 aprile 2011, in un Napoli-Udinese finito 1-2. Il giocatore salterà quella partita per una “contusione ossea”, giocandole poi tutte fino alla fine della stagione. Da quel momento avrà inizio il suo “assenteismo azzurro”, in particolar modo al San Paolo. Dalla stagione 2007/2008, Napoli e Udinese si sono scontrate ben 9 volte fino al 2015/2016, con Di Natale in campo soltanto in 4 occasioni. Dal 2011/2012 fino al 02/04/2016, in 6 partite ci sarà una sola presenza per lui, con la gara del 03/04/2016 al Friuli che verrà anch’essa saltata.
“Perché non ho giocato nel Napoli? Sono napoletano e amo Napoli – ha aggiunto Di Natale – ma quella maglia per me era troppo pesante e avevo paura di non fare ciò che invece ho fatto, ma sono un grande tifoso del Napoli”. Se questo è un motivo comprensibile per rinunciare a un’opportunità lavorativa unica, è inaccettabile il comportamento adottato all’Udinese. Un comportamento, quello che l’ha portato a “scansarsi” contro la sua squadra del cuore, che certamente non avrà fatto piacere ai tifosi friulani. Ma non dovrebbe far piacere ai tifosi e agli sportivi in generale, visto la poca professionalità che ne consegue.
Un comportamento non tollerabile per chi è amante dello sport e in particolare del calcio. Non si tratta di un semplice “aver rispetto della squadra per cui si milita”, ma anche di aver rispetto per le altre concorrenti al gioco. Perché l’atteggiamento dello “scansarsi”, soprattutto ultimamente, ha fatto molto discutere nel nostro paese.
Tante sono state le critiche mosse alle squadre cosiddette “piccole” e per il loro presunto atteggiamento remissivo nei confronti della Juventus. Ecco, e adesso immaginiamoci una confessione del genere, fatta magari da un Di Natale amante della Vecchia Signora. Quali sarebbero stati i risultati? L’atteggiamento di un singolo avrebbe potuto benissimo far immaginare una sua estensione a livello collettivo. In tal modo si sarebbe data corda al pensiero comune: “contro la Juve si scansano”. Le polemiche e i titoloni di giornale in merito sarebbero stata una normalissima prassi, col polverone pronto ad estendersi a dismisura. Essendo però stato “Toto'” Di Natale ad ammettere una cosa del genere, non sembra il caso di farne un dramma.
Se Di Natale fosse stato juventino, ora probabilmente si griderebbe allo scandalo. Fortunatamente il bomber partenopeo ha avuto una gloriosa carriera all’Udinese, allietando gli amanti del calcio con i suoi gol e le sue giocate. Giocate di cui tutti dovremmo essere grati, ma che forse sarebbero state giuste anche contro la sua squadra del cuore. Ma nello “scansarsi generale”, uno in più o uno in meno, in fondo, cosa cambia?
*Virgolettato trascritto dal Corriere dello Sport
This post was last modified on 23 Marzo 2017 - 17:03