Trecentocinquantacinque minuti. Son tanti, tantissimi. Soprattutto se ti chiamo Gonzalo Gerardo Higuaín. Soprattutto se in tutto quel tempo, la porta, proprio non l’hai vista. O meglio: ci hai anche provato. Ma sfortuna, imprecisione, miracoli, hanno impedito che il normale accadesse. Ossia: che il nove, il recordman di gol in una stagione della storia della Serie A, andasse ad esultare sotto lo spicchio dei suoi tifosi.
PAZIENZA, GONZALO
Ma calma, Gonzalo. Non è per nulla importante: ancor meno se la Juve continua comunque a vincere, ancor meno se quel sorriso che ti porti dietro dall’estate resta lì, fisso, come spot definitivo di una scelta che non rimpiangi (e chi potrebbe?). Pazienza, Gonzalo: saranno anche quattro le partite di campionato in cui non vai in gol, ma il lavoro, la fame, la garra che metti sono superiori anche al tuo istinto killer in area di rigore. Insomma, senza troppi giri di parole: va bene così. Va bene anche così.
Certo, il digiuno prima o poi finirà: perché come per tutti i bomber immensi, arriverà il momento in cui il rubinetto non perderà occasioni andate a male, ma farà scorrere gol e giocate. Ecco, la si veda così: magari questo periodo è solo di gol review, in attesa di altri stadi e altre emozioni. Di altri brividi, no? Che il Pipa, meglio di tanti, sa come si fa.
MALEDETTA SFORTUNA
Che poi, è chiaro: il problema, anche se ‘mezzo’, resta. Soprattutto se poi la partita scorre relativamente bene, ma senza il suo costante supporto, e senza il supporto costante dei compagni nei suoi confronti. Questione di gioco? Forse. Magari c’è meno fluidità di gioco in questo periodo, o magari tanti fattori formano la più vecchia delle scuse: è solo, semplice, beffarda sfortuna. E tra qualche giorno, di queste parole non ci sarà neanche più bisogno.
L’importante, alla fine, è cogliere sempre gli sguardi e i movimenti: il Pipita c’è. E con lui la sua fame, la sua voglia, il suo talento immenso. I gol arriveranno: sono sempre stati l’unica legge che ha sempre governato il suo mondo. Un mondo che può portare la Juve lontano, lontanissimo.
CriCo