Sono passati ormai due anni. Due anni dal sogno che era vicino alla realizzazione. Due anni dallo scontro più importante di tutti: la finale di Champions League tra Juventus e Barcellona. Oggi, 17 marzo 2017, i sorteggi per i quarti di finale della stessa competizione hanno riservato una sorpresa. Anzi, una possibilità. Quella di prendersi una soddisfacente “vendetta”.
Il tragitto in Champions dei bianconeri, fino ad ora, è stato perfetto. Gli ottavi sono scivolati giù che è un piacere: e adesso? Adesso viene il bello. Perché dall’urna di Nyon è capitata una delle avversarie più ostiche possibili: il Barcellona dei marziani, degli irriducibili. Di coloro che hanno scritto e riscritto la storia della competizione europea. Sono coloro che sono passati in poco tempo da una clamorosa eliminazione ad opera del Paris Saint-Germain, ad una clamorosa rimonta che rimarrà nella storia. Un 6 a 1 che non solo ha ribaltato il 4 a 0 dell’andata, ma che ha rimescolato tutte le carte in tavola. Perché inizialmente, contro ogni aspettativa, i blaugrana erano stranamente fuori dalle pretendenti finali per la vittoria.
Sarà che la squadra è diversa da quella della finale 2015, sarà che i rapporti con Luis Enrique non sono più gli stessi (addio a fine stagione). Insomma, i motivi per una destabilizzazione del mondo Barça esistono e sono evidenti. Gli spagnoli non hanno avuto la loro solita tranquillità, continuità e spietatezza, dimostrandosi molto più affrontabili rispetto al passato. Non più quelli del 6 giugno 2015, quelli dell’Olympiastadion di Berlino. Anche la Juventus non è più quella di allora, e anche in questo caso i motivi sono tanti. Sono cambiate tante pedine dello scacchiere allegriano, è cambiato il peso dei giocatori in campo. Ma soprattutto sono cambiate mentalità e motivazioni. La consapevolezza europea della Signora è cresciuta anno dopo anno, portandola ad un approccio in campo europeo totalmente differente rispetto a prima. L’impatto della Juventus, quello che da sempre la contraddistingue in campionato, sembra finalmente in grado di abbattersi anche sulle avversarie in Champions. E questo vuol dire solo una cosa: avere un’innata sicurezza dei propri mezzi. La stessa sicurezza che non traspare appieno, come invece è sempre accaduto, tra le fila dei blaugrana.
La sfida tra Juventus e Barcellona è di per sé affascinante per tanti motivi. Tanti sono stati i precedenti, ma la possibilità di affrontare la squadra di Luis Enrique dopo l’infrangersi del sogno è qualcosa in più. E’ quel segno che sembra scritto indelebile nel cielo, tra le stelle che illuminano la notte e accendono la speranza. La speranza di dimostrare a tutti che si è cresciuti, maturati, e che si è imparato dai propri errori. Perché per cadere c’è bisogno di salire in alto. E la Juventus, nel 2015, era ad un passo dalla vetta. La caduta è stata ampiamente superata, e adesso è il momento di risalire. E probabilmente, sulla scalata bianconera, non poteva capitare un’occasione migliore. Quella di ripercorrere i propri “demoni”, affrontarli e finalmente ricacciarli via non è un’occasione che viene data a tutti. Adesso la Signora può non solo “ripercorrere” quella finale, ma può finalmente superarla.
E una volta riuscita nell’intento, davvero poche cose potranno precluderle la vetta. Forse a Nyon qualcosa era già scritto. Ora tocca alla Juve occuparsi del finale.
This post was last modified on 18 Marzo 2017 - 14:40