In attesa di Allegri (alle 14 in diretta su SpazioJ) Giampaolo ha parlato in vista del match della sua Sampdoria contro la Juventus, tornando anche sul fastidioso tema dello “scansarsi” che accompagnò i giorni successivi alla gara d’andata. Di seguito, un estratto delle sue parole.
“Non ci siamo scansati nemmeno all’andata, ma faceva comodo dirlo. In otto giorni affrontavamo Genoa, Juve e Inter, non potevamo reggere un impegno psicofisico di così alto livello con gli stessi giocatori. Se non li avessi ruotati nelle tre gare, rischiavo di giocarle male tutte le partite. In quella sfida ci fu il primo gol di Schick, attaccante di cui tutti ora parlano. Pensare che te la puoi giocare alla pari contro quei cannibali a Torino è fuori dalla realtà. Adesso non m’illudo, ma non parto nemmeno sconfitto. Serve una prestazione collettiva super, la migliore della stagione, unita ad una perfezione individuale. Il tutto in una bolgia, con il nostro pubblico che ci trascina: il connubio deve creare l’onda perfetta“.
Ruolino di marcia disastroso con i bianconeri: nove sconfitte su nove gare. “Vorrei vedere, non l’ho mica affrontata allenando Real Madrid o Barcellona, ma sempre con squadre che dovevano salvarsi. Una statistica drogata, anche se riconosco che quei giocatori sbagliano raramente, con lo scudetto già ipotecato. Però sarebbe ora di conquistare qualche punto. Sarà un sogno, ma anche con l’Inter avevo sempre perso fino al trionfo di quest’anno. Per ora non mi pongo il problema di cosa mi manchi per allenare una grande: vivo il presente. Da fuori ho sempre considerato la Samp un punto d’arrivo, top nella fascia media dei club. Era qui che volevo vivere il mio salto di qualità. Ci sono e cerco di lavorare al meglio. L’ambiente è pervaso da “serietà scanzonata”, l’ideale“.
This post was last modified on 18 Marzo 2017 - 14:50