“Qualcuno, prima o poi, riuscirà a vincere qui”: il Porto ci crede. A Torino 2400 tifosi

Allegri predica calma e chiede concentrazione ai suoi in vista della gara di questa sera contro il Porto. Un match da vivere come se fosse “una partita secca”, senza pensare al risultato dell’andata. La Juventus scenderà in campo con la consapevolezza di affrontare un avversario forte e la convinzione di poter arrivare fino in fondo in questa edizione della Champions League.


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STATISTICHE CONFORTANTI

Come riporta “La Stampa” nella sua edizione cartacea odierna, però, le statistiche stendono comunque un tappeto confortevole, e un passato confortante: allo Stadium, la Juve è imbattuta da 20 partite europee, e una volta vinta l’andata in trasferta, ha sempre passato il turno, 36 volte su 36.

Eppure, è consigliabile non sottovalutare il Porto, che già ribaltò la Roma, nei preliminari: 1-1 in Portogallo, 0-3 all’Olimpico. «E infatti ai miei giocatori ho fatto vedere anche quella partita», spiega ancora Allegri.

NON È UNA PASSEGGIATA

Anche all’andata non fu una gita, se i bianconeri cucinarono il Porto a fuoco lento, in undici contro dieci, con cambi decisivi: prima Pjaca, poi Dani Alves. Quel che basta per far sognare l’impresa a Nuno Espirito Santo, tecnico dei portoghesi: «Veniamo con molte speranze: è difficile, ma non impossibile». Alla peggio, si può puntare sul calcolo delle probabilità: «Qualcuno, prima o poi, riuscirà a vincere qui».

Con la Juve al completo, non sembra aria. Anche se poi, Allegri impugna la prudenza del caso e il copione del buon allenatore: «Quali sono i rischi? Sono quelli di una partita di calcio, che non è mai scontata». Devono pensarla così anche i 2.400 portoghesi, che tra ieri e stamattina sono atterrati in città per la sfida.

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