E’ andata come doveva andare: Juventus ai quarti senza strafare

Con la vittoria di misura ottenuta contro il Porto, la Juventus centra due obiettivi in una sola partita: qualificazione ai quarti di finale di Champions e un dosaggio di forze necessario in quella che ormai è la fase nevralgica della stagione.

COME E’ ANDATA

Allegri la sua partita l’ha studiata a dovere, ma senza esagerare: merito della mezza qualificazione già in tasca guadagnata in Portogallo. Attaccare era compito dei lusitani infatti, e la Juventus ha saputo attendere limitandosi a bloccare i tentativi ospiti sul nascere, salvo provare a far male ad ogni occasione creata.

Ci ha provato due volte Mandzukic, di testa, lo ha anticipato Dybala con uno squillo da fuori area all’inizio dei giochi. E allora è bastato un tuffo da vero portiere-gatto di Maxi Pereira per risolvere tutto allo scadere del primo tempo: rigore per la Juve ed espulsione per il giocatore del Porto. Dybala sorride nuovamente in Champions dal dischetto e regala ai compagni una comodo scivolo verso i quarti.

COME DOVEVA ANDARE (ED E’ ANDATA)

Avrà sorriso Allegri a quel punto. Non tanto per il gol di vantaggio e per il complessivo 3-0 maturato fra andata e ritorno, non solo per i 45 minuti restanti sui 180 totali, ma soprattutto per un allenamento europeo da cominciare dopo l’intervallo. Senza strafare, senza sprecare. Occasioni si però, come quelle di Pjaca e Higuain, ma dopotutto va bene così. La Juve non spreca ulteriori energie fisiche, ed è questo ciò che conta con tre competizioni ancora in ballo.

Allo Stadium va come deve andare e qualificarsi col minimo sforzo dopo il 2-0 di Oporto, probabilmente, era quello che anche Allegri auspicava. Più dello spettacolo e delle goleade.

Rocco Crea (Twitter @Rocco_Crea)

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