Sempre Dybala, la Joya ci (ri)mette la firma

La Juventus esce vincitrice dal doppio confronto con il Porto, centrando quella qualificazione ai quarti che tanto aveva lasciato l’amaro in bocca nella scorsa stagione. Basta un rigore, basta l’ennessima perla della Joya. Freddo e letale, come contro il Milan.

DA QUANTO TEMPO

Il pipita calcia a botta sicura, Maxi Pereira risponde con le mani. Ruolo sbagliato, errore fatale e in doccia solamente dopo 41 minuti, una partita che non rimarrà nella storia insomma. Sul dischetto si presenta l’uomo più atteso, l’uomo più in forma, il solito Paulo Dybala.

Sono bastati undici metri, e un rigore da scuola calcio, per far esplodere lo Stadium e per ritrovare quella “joya” che mancava dal 27 settembre, dalla goleada rifilata alla Dinamo Zagabria. Dybala è tornato, è di nuovo in forma, è freddo e razionale, è semplicemente lui.

GOL CHE VALE DOPPIO

Il tabellone segna 1 a 0, ma quel gol siamo sicuri che valga doppio. Dopo la fiducia ritrovata in campionato, torna il feeling con la rete anche in coppa e la Juve non poteva avere notizia migliore. Il cerchio si stringe, rimangono solo le migliori e vanno affrontate a mente sgombra, liberi da ogni preoccupazione.

La sua partita non può limitarsi alla sola realizzazione, seppur importante, dagli undici metri. Paulo si inserisce tra le linee, torna in difesa, pressa, recupera palla, tira e inventa. Si mostra in tutta la sua bellezza, in tutta la sua duttilità tattica e per quello che è: un elemento imprescindibile. Il migliore in quella posizione, un vero e proprio spaccapartite.

QUALCHE NUMERO

La sua importanza si può esprimere in molti, moltissimi modi, anche attraverso dei “semplici” numeri: 48 passaggi tentati, 4 tiri e due falli subiti. Nessuno nel reparto offensivo come o meglio di lui. Il punto di raccordo tra centrocampo e attacco, colui capace di dare estro e imprevedibilità alla manovra in ogni momento.

La Joya è sempre la Joya.

 

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