Doppio ex del match Gianluca Zambrotta ieri ha assistito a Juventus-Milan proprio allo Stadium. L’esterno campione del Mondo nel 2006 è stato interrogato dai colleghi di Radio 2 sugli episodi arbitrali ma non solo. L’ex Barcellona si sofferma anche sul periodo del calcio italiano ed elogia uno dei suoi compagni di squadra nella vincente spedizione tedesca: Francesco Totti.
Juve-Milan, Zambrotta: “Se non si pensa alla buona fede è complicato”
“Ero allo stadio, sulle polemiche ho sempre usato la mia filosofia, preferisco non parlare, anche da allenatore cerco di evitare sempre, plauso a Montella, la benzina sul fuoco è pericolosa. L’arbitro può sbagliare, è un essere umano. Se non si crede nella buona fede è complicato… Fischiare nel giro di 2 secondi è difficilissimo per l’arbitro. Rivedendolo anche più volte alla moviola ognuno dice la sua. Ma in campo la tensione è altissima, tutta un’altra cosa. Comunque la forza della Juve si conosce, lotta su due fronti e ha la possibilità di giocarsela su entrambi”.
Zambrotta su Totti e i giovani italiani
“Totti a Roma é l’icona del calcio, è il re di Roma, molto complicato da gestire. Lui deve continuare fino a quando sarà importante, ma dipende da cosa vuole fare, se ha stimoli, se può essere d’aiuto, non conosco le dinamiche, bisognerebbe essere all’interno per capire come sono i rapporti con allenatore, dirigenti… A me personalmente sarebbe piaciuto giocare un po’ all’estero, fare un’esperienza, ma in carriera nessun rimpianto. Meno soldi hanno aiutato la crescita dei vivai italiani, cosa fondamentale per tutti. Quindici anni fa però era molto più difficile esordire sia nel club che nella nazionale. Un difensore si trovava davanti Nesta, Maldini, Cannavaro: non era facile trovare posto. Creare giocatori in casa è importante, altri campionati sono più ricchi, non c’è paragone. Bisogna fare di necessità virtù”.