CULTURA DEL SOSPETTO E CLIMA ANTI-JUVE – Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, diceva qualcuno. Ed è così senza dubbio. I vincitori, i più forti, o più semplicemente coloro che ce la fanno e che arrivano più in alto di tutti non trovano quasi mai la simpatia degli altri, anzi. Si portano dietro sempre quel pizzico di fastidio mixata all’invidia e alla consapevolezza che, davanti a sbalzi di livelli qualitativi, c’è poco da fare.
Ecco, la Juventus impersonifica tutto quello detto fino ad ora. Se fino a qualche giorno fa la solita e stancante cultura del sospetto viaggiava a normali velocità, negli ultimi giorni pare aver toccato numeri assurdi. Tra la partita con il Napoli e quella contro il Milan, il clima anti-Juve ha toccato picchi altissimi.
La cultura del sospetto, quella secondo la quale ogni decisione arbitrale e non, presa a favore della Juve sia discutibile e poco onesta, trova spazio ancora, purtroppo. Trova sfogo sulle bocche degli insoddisfatti cronici, di coloro che sono sempre alla ricerca di alibi. Ecco, negli ultimi tempi, si è aggiunto un clima anti-Juve fortissimo e che sta toccando picchi di consensi no sense.
Si taglia col coltello e non va bene, per i bianconeri, ma per tutto il calcio italiano. L’ultimo esempio è recentissimo. Donnarumma all’uscita dal campo: “Non è possibile, perchè sempre a loro?“. Ecco, tutto quello che più di sbagliato può esserci in un’affermazione dopo una partita del genere. L’ennesimo alibi che non tiene conto del rigore solare non concesso sul fallo di Zapata a fine primo tempo. Non tiene conto delle numerose palle gol e della traversa. Non tiene conto dei salvataggi del portiere e della traversa che ancora trema. Non tiene conto nemmeno della fortuna, che stasera sembrava non essere di casa allo Stadium.
This post was last modified on 10 Marzo 2017 - 23:48