Pessotto a JTv. Dal 1995 al 2006 Gianluca Pessotto ha indossato la maglia della Juventus collezionando ben 358 presenze. Attualmente veste la carica di team manager della Primavera e questa sera ha concesso una lunga intervista a Jtv nel programma JTalk.
PESSOTTO A JTV
Diversi gli argomenti toccati. Dalla finale di Champions vinta nel 1996, allo scudetto del 5 maggio per finire con il tema Calciopoli. “Meglio la Champions o il 5 maggio? In entrambe le situazioni l’emozione si avvicina. La Coppa dei Campioni fu bella perché arrivava dopo tanto tempo. Il campionato lo vincemmo dopo due secondi posti un po’ così. Il 5 Maggio all’ultima giornata rappresenta uno dei momenti più emozionanti. Così come il primo scudetto dell’era Conte che ci ha riportato lo scudetto a casa”.
“Dai momenti di difficoltà nascono le grandi vittorie. Il trasporto della gente è stato diverso. Dal punto di vista tecnico la Champions è il meglio in assoluto per squadre e giocatori”. In quella finale del ’96, anche Pessotto calciò un rigore. E lo racconta così. “Paura di sbagliare il rigore in finale? No, quando calci un rigore non puoi pensarlo. Paradossalmente hai più tensione dopo, quando ti rivedi. Il rammarico è che avremmo potuto aumentare il palmares dal punto di vista delle competizioni internazionali. Avremmo dovuto vincere soprattutto contro il Borussia Dortmund perché eravamo molto più forti ma fummo presuntuosi. Contro l’Ajax fu bello perché ci davano tutti per sfavoriti e il mister disse «l’Ajax non ha mai incontrato una squadra come noi»”.
E su Calciopoli: “È stata durissima, una tragedia sportiva per la Juve con effetti devastanti sul settore giovanile. Ricostruire tutto non è stato semplice e oggi siamo arrivati a un buon livello di qualità. Possiamo crescere ancora. Quello che è riuscito a fare la Juventus credo che non sarebbe riuscito a farlo nessuno. Quanto abbiamo ritrovato stabilità con l’arrivo di Marotta, Paratici e Agnelli siamo riusciti a ricostruire un settore giovanile degno della Juventus. Il livello in Italia è buono, l’obiettivo è quello di raggiungere le migliori scuole europee.”
Michele Ranieri