Stava per festeggiare il suo trentaduesimo compleanno nel migliore dei modi, Fernando Llorente: ieri con il suo Swansea ha sfidato il Chelsea di Antonio Conte, allenatore con cui ha un rapporto speciale, ed è anche riuscito a segnare il gol del momentaneo 1-1. Peccato che non sia bastato per fermare la furia degli uomini di Conte, che alla fine hanno portato a casa il successo: all’ex allenatore della Juve tocca rovinare il compleanno di uno dei suo pupilli, con cui ha vinto il suo ultimo scudetto bianconero prima del burrascoso addio.
Nulla a che fare, invece, con l’addio di Llorente alla Juve: Nando a Torino ha lasciato un ricordo bellissimo e tutti quanti ricordano i suoi anni bianconeri con moltissimo affetto. Quando ha salutato la Vecchia Signora la sensazione era che anche i tifosi, in fondo, sapessero che si trattava della scelta migliore per il Re Leone. Un giocatore eccezionale, ma soprattutto un professionista esemplare, l’incarnazione perfetta dello stile Juve.
Arrivato in punta di piedi, Llorente è stato utilizzato col contagocce da Conte nei primissimi mesi di Juve: è bastato quello perché piovessero le critiche da parte della stampa e che anche i tifosi iniziassero ad avere dei dubbi. Poi, il gol con il Verona: un colpo di testa dei suoi, l’esultanza rabbiosa, il ruggito del Re Leone e l’inizio di tutta un’altra storia. Una storia fatta di gol, ma anche (anzi, soprattutto) di un lavoro estenuante per i compagni, di un sacrificio continuo per la squadra: la coppia con Tevez è stata una delle più belle degli ultimi anni per intensità e rabbia agonistica.
Poi è arrivato Alvaro Morata, e lì è venuto fuori il Fernando Llorente professionista esemplare. Ha rivestito un ruolo fondamentale per la crescita del suo connazionale: prima l’ha aiutato ad ambientarsi, poi ha fatto in modo che esprimesse al meglio le sue capacità. La crescita di Morata significava inevitabilmente panchina per Llorente, e lui lo sapeva bene: non ha mai detto una parola fuori posto, non si è mai lamentato con Allegri per le sue scelte. Ha sempre accettato le decisioni del mister, costantemente con il sorriso. Sorriso che non ha mai perso in due anni di Juve: è questo che in fondo l’ha reso indimenticabile dalle parti di Torino.
Oggi il Re Leone festeggia 32 anni, e lo fa da protagonista del suo Swansea, con cui ha segnato nove gol in stagione che tengono a galla la squadra nella lotta per la salvezza in Premier League. E lo fa con il sorriso, tanto per cambiare. Buon compleanno, Nando!
Alessandro Bazzanella