Lo stile Juve. Un qualcosa che ha contraddistinto tutte le generazioni di presidenti, dirigenti, staff tecnici, giocatori, addetti ai lavori che hanno lavorato per e con la Vecchia Signora. I panni sporchi si lavano in casa propria: è questo il mantra dei bianconeri. Se succede qualcosa all’interno, deve rimanere all’interno. E, nella storia, la Juventus ha sempre rispettato questo codice d’onore. Caso Bonucci compreso.
Allegri lo ha ripetuto fino allo sfinimento: il caso Bonucci, dopo la punizione e le scuse del calciatore, è assolutamente chiuso. Leo ha capito la lezione: tutti importanti, nessuno indispensabile a Vinovo, ma tutti tenuti a rispettare le regole interne dettate dalla società e dalla storia di questa società. Non sapremo mai cosa è successo davvero alla fine di Juve-Palermo, quando Bonucci è rientrato correndo negli spogliatoi. Non si saprà niente perché alla Juve gli spifferi non esistono. Gruppo unito, compatto, sempre pronto però a sottostare allo stile Juve. Qualcuno ha provato a mettere zizzania in questi giorni, ma i diretti interessati non sono caduti nella trappola. E’ questo che fa la differenza con gli altri, oltre ovviamente alla forza tecnico-tattica dei giocatori a disposizione di mister Allegri.
I più maliziosi, nonostante le parole dell’allenatore livornese di ieri, si continuano a chiedere comunque se Bonucci ha realmente capito la lezione o se ormai il rapporto è definitivamente deteriorato. La risposta a questa domanda ce la può avere solo il numero 19, ma a sensazione sembrerebbe proprio che sia ormai tutto a posto. A volte serve scontrarsi a muso duro per tenere alta la tensione e per riflettere sui propri lati oscuri del carattere. Leo è intelligente, lo hanno detto tutti, e siamo sicuri che non appena tornerà in campo sarà di nuovo uno dei leader indiscussi dello spogliatoio di Vinovo.
I panni sporchi si lavano in casa propria. E alla Juve ritornano pulitissimi…
Simone Calabrese
This post was last modified on 25 Febbraio 2017 - 20:22