Conte sul sito del Chelsea: “Alla Juve sono una leggenda”

Antonio Conte ha rilasciato una lunga intervista riportata dal sito ufficiale del Chelsea, in cui ha parlato anche del suo passato in bianconero, ma non solo.

“Ho giocato 13 anni in bianconero. Sono una leggenda della Juventus e sono stato anche allenatore e ho portato la squadra a vincere lo scudetto dopo un sacco di tempo”, ha dichiarato Conte.

Alla domanda “Quale canzone hanno cantato per te i tifosi della Juventus”, l’ex tecnico bianconero e della Nazionale ha intonato: “Senza di te non andremo lontano, Antonio Conte, il nostro capitano. Alè Alè Alè Alè Alè Alè Antonio Conte”. 

Su come ha festeggiato i suoi successi alla Juve, invece, ha risposto: “Per me è stato importante, il primo scudetto nella mia carriera come allenatore. Da calciatore ne ho vinti cinque e vincere il primo scudetto come allenatore e è stato incredibile per me. Ho festeggiato molto con la mia famiglia, con i tifosi, con i giocatori. Onestamente, spero di avere questa soddisfazione di vincere il campionato in Inghilterra. Sarebbe fantastico per me, e penso di poter realizzare un sogno per me. So che non sarà facile, ma stiamo lavorando molto per realizzare questo sogno. Quando succederà, sarò pronto per ogni celebrazione per i tifosi”. 

Conte ha anche parlato della sue esperienza al Chelsea e della scelta di continuare la sua carriera da tecnico in Inghilterra: “Ho seguito a lungo il club, molti giocatori italiani hanno giocato qui, ma anche allenatori. Vialli, Zola e anche Di Matteo, con cui ho giocato in Nazionale. Con Gianluca ho giocato molti anni alla Juve. Abbiamo vinto la Champions’ League insieme e io sono diventato capitano quando lui se n’è andato”.

Sul sostegno da parte di Carlo Cudicini, ambasciatore dei Blues: “Mi aiuta moltissimo; passiamo molto tempo insieme. Ed è anche il mio maestro d’inglese. Dopo le conferenze mi dice quali sono gli errori da correggere. E mi aiuta anche a spiegare le cose correttamente ai giocatori e al club. E’ un grande professionista”.

Sull’importanza dei soldi per un professionista nel mondo del calcio: “Da giovane ho avuto un’educazione molto rigida. I miei genitori mi hanno insegnato il vero valore dei soldi e che questi non sono tutto. Non è facile per nessuno rifiutare determinate offerte. Ma ripeto, i soldi sono importanti ma non tutto”.

 

 

 

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