L’aveva quasi predetto, qualche giorno fa, dopo Juve-Palermo. “Non gioco quanto vorrei” – aveva sentenziato Dani Alves. E Max Allegri non aveva di certo tutti i torti, visto che il brasiliano non ha ancora mostrato il perché sia stato uno dei migliori terzini al mondo. Eppure, sembrava quasi destinato a fare bene stasera. Ancora una panchina, l’ennesima. Poi, però, il gol della svolta. Una rete importantissima, che mette in ghiaccio la qualificazione e dà forse un segnale importante a tutto il gruppo.
Come detto, non sempre al top, fino ad ora, il brasiliano. Ha subito, però, un infortunio importante quando stava per entrare nel pieno della sua vita calcistica italiana. È tornato nel periodo più importante della stagione, e ora deve mostrare il motivo per il quale è stato acquistato:
Dani Alves deve incarnare quello che è il perfetto spirito di gruppo. Farsi trovare pronto, sempre e comunque, essere al servizio della squadra, educare i giovani e, soprattutto, far capire come si affrontano e si giocano determinate partite. È entrato in campo determinato, con la voglia di spaccare il mondo e ci ha messo veramente poco, prima di insaccare la rete. Anche la sua esultanza ha dimostrato la sua voglia di vincere, ancora, quella di imporsi in una squadra già vincente ma che in lui deve vedere un valore aggiunto, soprattutto in quella coppa, per la Juventus un po’ maledetta. Per ora, ha posto la prima pietra. Ma c’è una casa da costruire.
This post was last modified on 23 Febbraio 2017 - 14:47