Tempi duri per i troppo critici. Di che si vuole parlare e scrivere? Forse del fatto che la Juventus cade sempre alla quinta partita? Ecco serviti coloro che si aggirano con il fucile puntato: a Cagliari viene timbrata la vittoria consecutiva numero 5 e sull’abbrivio col Palermo fanno 6. Nulla di male, si caricano le armi da fuoco con le pallottole piene di gare tenute in bilico, sul filo del rasoio (Inter docet). La Juventus domina, si rende pericolosa, ma getta alle ortiche una quantità industriale di occasioni e soffre. Detto, fatto. A Crotone la Signora vince 2 a 0 senza patemi, vabbè è solo il Crotone. A Cagliari è una trasferta più probante, ma il punteggio non cambia e la partita va in cassaforte nel momento del raddoppio. Al cospetto del Palermo non c’è storia. Ed i cacciatori di teste juventine restano con il colpo in canna ed il moccolo in gola.
Sarà bene concentrarsi su qualcosa che scricchiola dentro il modulo, questo nuovo schieramento partorito inopinatamente da un sogno notturno, tra le lenzuola del letto di Allegri. Almeno così ci è stato raccontato. I critici se la sono legata al dito: come? Si andava talmente bene prima, con il gioco che latitava, con gli schemi bisognosi di montagne di lubrificanti, anche il modulo vincente. E mo’? Armi caricate a “dùra minga”, “Mario supersfruttato” Pjaca desaparecido”, “Dybala ci rimette”
Sembra che stavolta qualcuno possa finalmente premere il grilletto. Il “sivorino” mostra segni di nervosismo, il croato di recente importazione fatica ad inserirsi e l’altro croato… fa eccezione. Come in tutte le regole che si rispettino.
Dai, che è la volta buona. Poi tutto ad un tratto, proprio contro la sua squadra del “cuore”, contro cui promette di non esultare, Paulo fa una doppietta. No, ma allora nel modulo ci sta bene pure lui, non vale! Stessa gara in cui un altro oggetto delle critiche settimanali tipo, non è più lui, fatica a riprendere dopo l’infortunio, ormai a 31 anni è sulla china del tramonto e facezie simili, sblocca il risultato facendosi trovare nell’area di rigore, a detta dei cacciatori di cose che non vanno, ormai lontana distanze siderali a causa del modulo. Ovvio che si parli del Principino.
Nel frattempo, per non togliere selvaggina a questa stravagante genìa di cultori dell’arte venatoria, i giocatori bianconeri che da un mese a questa parte vengono sostituiti, lasciano il campo non proprio come educande del collegio delle Orsoline. Passi una con Dybala che non dà la mano al mister, salvo poi pentirsi; passi il Licht che in preda ai crampi, si vede richiamato in panca ed allora invita il buon Dio a comportamenti consoni ad un allevamento suino, salvo poi capire che trattavasi di “misunderstanding”. La figura di un materiale abbondante nello stesso allevamento suino di cui sopra era ormai fatta. La terza non passa. Ad un Bonny che vuole anche solo per un attimo fare le veci del vero “facente funzioni”, Allegri sbotta. Ad ognuno il suo: io alleno e tu giochi, t. di c. (che non significa tema da correggere). Altra incomprensione si dice, ma a giudicare dall’uscita dal campo di mister quota 300, non si direbbe. Dietro di lui, Buffon in tenuta da stick evidenziatore, più giallo non si può. Gigi però fugge per incazzatura da gol subito a causa dei compagni andati in vacanza prima del fischio finale.
Coraggio, cari lanzichenecchi tastieranti. C’è di che divertirsi, fino alla prossima dichiarazione di scuse e di pace evita multa. La Juve è talmente forte da creare aspettative per i criticoni, per poi regolarmente disattenderle, almeno alla prossima occasione. L’unico vero vincente è Quinto (anzi quasi sesto) Fabio Massim..iliano, detto il Temporeggiatore. Colui che con i suoi “halma halma halma” sta facendo impazzire i malmostosi. E con le mani in tasca, per di più, un’autentica faccia da schiaffi. Marzo è vicino: sta a vedere che per l’ennesima volta ha ragione lui, sto leader minimo che non è altro!
Immagini tratte da premiumsporthd.it e affariitaliani.it
This post was last modified on 19 Febbraio 2017 - 19:36