Camoranesi per l’1-1: è ricominciato tutto da lì?

Tra i tanti Juventus-Inter che ho guardato in questi anni, soffrendo, sperando e gioendo, forse ce n’è uno che, più di tutti, riesce ad incarnare, in un colpo solo, più aspetti comuni agli autentici tifosi bianconeri: la disperazione dell’estate post-Calciopoli (lo scandalo dalle proporzioni più grandi della storia del calcio italiano), la sofferenza su campi che non li potevano gratificare, come quelli di Mantova e Rimini, la rabbia provata nel vedere altre squadre sbandierare vittorie conquistate sul campo dalla Juventus. Con la retrocessione in Serie B, quello che era considerato il “male” del calcio italiano era stato abbattuto, annientato, messo in grado di non nuocere per diverso tempo. Con la retrocessione in Serie B della Juventus, si gridò ad un ritorno al calcio pulito: eppure, la Juve che fu spedita nella serie cadetta aveva appena portato ben 8 calciatori alla finale del mondiale di Germania…

4 NOVEMBRE 2007: L’ATTESA RESA DEI CONTI

Juventus e Inter sono state rivali, come evidenziato in un approfondimento della giornata di ieri, sin dai primi vagiti del campionato di Serie A, ma è innegabile che, con la vicenda Calciopoli, con i trasferimenti di Ibrahimovic e Vieira in maglia nerazzurra, con tutti i trofei vinti in serie dai milanesi – compreso lo scudetto “scippato” di mano ai bianconeri -, tale perenne contrasto si è acuito.

E allora, il campionato 2007-2008, quello dell’immediato ritorno nella massima serie da parte della Juv

entus, non poté che diventare l’occasione giusta per provare a chiarire i conti: il derby d’Italia del 4 novembre 2007 si giocò in un clima infuocato, con l’Olimpico di Torino pronto ad accogliere gli acerrimi nemici per cercare di frenare la loro rincorsa al titolo. La Juventus di Ranieri era sì operaia, grazie al sacrificio di gente come Nocerino e Molinaro, ma poteva fare affidamento su una batteria di calciatori di grande classe e personalità: Chiellini visse una delle migliori stagioni della sua carriera, Cristiano Zanetti si rivelò una preziosa fonte di gioco, Palladino mostrò una grande capacità nel puntare sempre l’uomo. Per gente come Del Piero, Trezeguet, Nedved, Buffon e Camoranesi, invece, son finiti gli aggettivi: sicuramente, il fatto di esser scesi in Serie B ha concesso ai tifosi un ulteriore motivo per adorarli.

IL 77° MINUTO

Della partita, senz’altro tesa, ma giocata bene e a viso aperto da entrambe le squadre, non sto qui a raccontarvi. Ma c’è stato un momento preciso in cui l’urlo più sincero e spontaneo di milioni di tifosi bianconeri è riuscito, finalmente, a venir fuori in tutta la sua interezza: è il minuto numero 77, quando i bianconeri riescono a confezionare un’azione coi fiocchi. Palladino, migliore in campo in assoluto, lascia partire un cross dalla sinistra, Iaquinta fa la sponda di testa per l’accorrente Camoranesi che, con il piatto, riesce a battere Julio Cesar, anche con un pizzico di fortuna dovuta ad una deviazione.

1-1, palla al centro e Juve forte e temprata, come l’acciaio: l’importante, dopo quella serata, era far capire al mondo Inter e al calcio italiano in toto che la Signora era tornata. E, da quel momento, non ha più avuto intenzione di fermarsi.

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