La Juventus sogna Cardiff, ma la strada verso il Galles è ancora lunga. Prima tappa in Portogallo, dove i bianconeri si troveranno di fronte il Porto di Nuno Espirito Santo, che non ha nessuna intenzione di rendere facile il passaggio del turno. Ecco le parole del tecnico rilasciate a Extratime.
“Prima di tutto per noi è importante ricordare da dove veniamo. Siamo partiti da un playoff molto complicato contro la Roma, una delle squadre migliori d’Italia, affrontato in agosto, a pochi mesi dal mio arrivo. L’abbiamo passato e poi abbiamo affrontato un girone con 3 squadre che avevano vinto il loro campionato, gestito con alti e bassi ma chiuso battendo 5-0 i campioni d’Inghilterra, il Leicester. Per questo poter affrontare la Juventus, finalista di Champions due anni fa, con grandi campioni e una storia importante è una super sfida.
La affronteremo con rispetto, timore e una certezza: la nostra idea di calcio non cambierà. Contro la Juve o chiunque altro il nostro modo di giocare non varia, perché rappresenta la nostra identità e non è negoziabile. Se vuoi creare qualcosa in una squadra giovane come il Porto, se vuoi provare a competere contro i migliori devi impiantare dei principi e difenderli”.
L’obiettivo dei bianconeri non può che essere la Champions per Nuno: “La Juventus, a parte la mole di gioco che riesce a costruire, non lascia giocare il rivale. La reazione alla perdita della palla, un aspetto del gioco nel quale pongo grande attenzione, è eccezionale. La Juve fa tanti falli, condiziona la costruzione e la reazione del rivale. Rispetto la Juventus e il lavoro di Allegri in maniera assoluta: ha perso pezzi importanti come Vidal o Pogba e continua a vincere e creare formazioni poderose e competitive.
Ovviamente hanno soldi, ma anche la capacità di reinventare la squadra restando sempre forte. Non so come arriveremo alla sfida ma non ci sono dubbi che la Juve è un grandissimo rivale in qualsiasi forma. E poi un’altra cosa: hanno costruito una squadra per la Champions, è la loro grande sfida. Lottano per il sesto scudetto di fila e in Italia hanno ottenuto tutto ciò che potevano pretendere, è chiaro a tutti che il vero obiettivo della Juve è la Champions. Però per ottenerlo devono lottare contro di noi“.
Per l’ex allenatore del Valencia la Juve non può reggere il tridente: “Tutti e tre non possono giocare per me. Higuain è un matador, Mandzukic un complemento di qualcuno, Dybala un creativo. Ma l’attacco della Juve non è la mia priorità. Il mio lavoro va in un’altra direzione: guardo dove posso far danno. Perché giochiamo prima in casa e non possiamo rinunciare al fattore campo. Questa è la nostra mentalità. Noi pensiamo sempre a come attaccare, produciamo tanto a livello offensivo, recuperiamo il pallone il più in alto possibile. Il potenziale d’attacco della Juve è evidente e cercheremo di neutralizzarlo però i miei pensieri sono diretti altrove. Non cambio la mia idea perché ho di fronte un grande rivale. Anzio, cerco di consolidarla, rafforzarla.
Dybala accostabile a Messi? Non voglio essere ingiusto però penso ci siano due giocatori che sono a un livello superiore a tutti, Ronaldo e Messi. Tutti gli altri, tantissimi, rappresentano un’idea, un embrione di qualcosa che può arrivare a svilupparsi fino al livello di quei due. Per Dybala sarà altamente pregiudiziale se la gente dovesse iniziare a paragonarlo a chi è a un livello così alto. Ma lo vedo con tanta qualità”.