Nelle ore successive alla partita Juve-Lazio è divampata sul web una polemica, piuttosto inutile, sull’abbraccio a fine gara tra Gianluigi Buffon e Paolo Tagliavento.
LE ACCUSE
Gli attacchi arrivano da tutte le parti. Ovviamente da tutti i non juventini. C’è chi ironizza parlando di un abbraccio tra compagni di squadra. C’è chi ricorda il gol di Muntari. C’è chi, come Il Mattino, ha fatto persino un editoriale sull’accaduto, intitolandolo: “Caro Gigi Buffon, l’arbitro non si abbraccia“. Quando si parla di Juve e arbitri si finisce sempre a pensare al sospetto. Anche quando c’è di mezzo un giocatore venerato da tutto il mondo come Buffon. Un fenomeno che tra meno di una settimana compirà 39 anni e che ha passato gran parte della propria vita a difendere la porta di Parma, Juve e Nazionale. Un lungo percorso durante il quale ha conosciuto tantissime persone e con le quali non dovrebbe essere un delitto scambiarsi un saluto.
Il numero 1 bianconero è sempre stato riconosciuto come una persona schietta e sincera. Come un giocatore esemplare per tutti i giovani portieri, vedi Donnarumma. Che motivo c’è di attaccare allora un simbolo di tutta Italia con accuse del genere? In particolare, dovrebbero essere i giornalisti a dare il buon esempio e non soltanto cercare di attirare l’attenzione su di sé. Scusali tanto Gigi, noi continueremo ad abbracciarti forte.
This post was last modified on 24 Gennaio 2017 - 12:47