La J unisce, la J divide. E’ successo e sta succedendo ancora in queste ore, dopo la presentazione avvenuta a Milano del nuovo logo della Juventus. Una scelta innovativa e coraggiosa quella della società di C.so Galileo Ferraris, certamente, che però non convince fino in fondo.
QUALCOSA IN PIU’ DI UNA J
Innanzitutto la pochezza. Premesso che la questione può conoscere spiagge prettamente soggettive a seconda dei gusti personali, il logo appare troppo spoglio, troppo semplice, povero alla vista e di conseguenza alle emozioni. Non basta una consonante a raccontare tutto o un mezzo enigmatico scudetto. La Juventus è qualcosa in più di una J, che naturalmente rappresenta la prima lettera che ne compone il nome e certamente quella più indicativa.
La Juventus è anche Torino dal 1897, e Torino è (anche) la Juventus. Il toro è l’animale simbolo della città da cui
Già, l’anima. Al di là della retorica e dei sentimentalismi, il nuovo logo della Juventus non identifica, ma “iconizza”. Riduce, poiché tutto è ridotto ad un input, un lancio: ma anche nell’immagine fissa di un logo si potrebbe fare di più: vedere un film a due tinte. Potrà dunque far pensare alla Juventus quella J, in qualunque forma o colore venga riprodotta (figuriamoci in bianco e nero), ma da sola tralascia il passato, la genesi. E i natali, specie quelli di una società forte e blasonata come la Juve, che invece dovrebbero splendere orgogliosi al centro di un progetto che ricorda cosa c’è stato prima, senza rinunciare a raccontare come si evolverà in futuro.
VECCHI MA AMMIRATI
Privilegi marchiati a fuoco nei cuori degli italiani. Allo stesso modo Torino ha marchiato per sempre i colori bianconeri, e cancellarla dalla prima immagine che rappresenta la Juventus ha rappresentato francamente un atto inutile, non necessario, per di più irrispettoso nei confronti di un passato glorioso. Un passato verso cui si ha il dovere di riconoscere il tributo che merita. Anche simbolicamente, affinché qualche curioso o tifoso del futuro indaghi senza limitarsi a J=Juventus, come fosse un’equazione.
IL SIMBOLO DEI NUOVI MERCATI?
Si dirà – e già si dice – che le innovazioni agevoleranno i mercati, portando ad un incremento dei fatturati in merito alle conquiste di fette importanti messe a disposizione dall’estremo Oriente o dagli Stati Uniti, ecco perché è d’obbligo arrivare per primi sui cambiamenti. Si, ma quali? La Juventus è una società che già da anni ha fatto terra bruciata tra i confini nazionali in termini di innovazione e sguardo al futuro, avvicinando sempre più i modelli europei.
I bianconeri sono risorti dal buio di due settimi posti – che di fatto hanno chiuso un’epoca – attraverso investimenti economici importanti che hanno visto nascere il nuovo stadio di proprietà e il J Medical Center, e che hanno garantito la continuità al primo successo targato Conte con l’innalzamento del tasso tecnico della rosa. La Juventus è inoltre attenta al linguaggio mediatico ed a quello del web, sempre più centrale sotto la lente comunicativa.
Rocco Crea (Twitter @Rocco_Crea)
This post was last modified on 19 Gennaio 2017 - 11:37