La presentazione di lunedì del nuovo progetto bianconero ha lasciato di stucco un po’ tutti. Soprattutto la scelta del nuovo logo della Vecchia Signora ha scatenato le proteste dei tifosi più accesi, che si sono visti privati dei loro storici valori, come le strisce bianco e nere, o il simbolo del toro. Ma la società sta difendendo a spada tratta questa scelta che, a sua detta, porterà un incremento esponenziale del brand Juventus nel mondo.
INTERVIENE IL CREATORE – Manfredi Ricca, Chief Strategy Officer di Interbrand, il gruppo che ha lavorato a lungo sul progetto del nuovo logo della Juventus, ha deciso di scendere in campo in prima persona, difendendo la scelta del suo team. “Il nuovo brand –dichiara Ricca a La Gazzetta dello Sport- è solo la parte di un piano di sviluppo più ampio che parte dal calcio, ma va oltre: guarda ai nuovi mercati e al digitale. Non è il cambiamento in sé, ma solo la sua espressione”. Sulle proteste dei tifosi sul nuovo logo, considerato non rappresentativo della storia bianconera, Ricca ha dichiarato: “I tifosi parlano di “storia svilita”? Era in conto: un brand rappresenta la passione oltre all’ossatura commerciale di un club, per questo la diffidenza è comprensibile. Rispettiamo i tifosi, ma nel lungo periodo cambieranno idea. Dal punto di vista estetico, può piacere o no, ma tutti noteranno il grande coraggio. Il nuovo logo sintetizza tre cose: le strisce bianconere, essenza del club; lo scudetto, inteso come ambizione di vittoria; e la “J”, riconoscibile e cara all’Avvocato Agnelli. Le altre squadre seguiranno, la Juve ha scelto di anticipare i tempi anziché subirli. In fondo, il logo sposa il Dna del club: la ricerca del coraggio e dell’eccellenza”.
VOLONTA’ DI AGNELLI – Questo cambio verso il futuro è stato voluto fortemente dal Presidente della società bianconera, Andrea Agnelli. Secondo lui, infatti, il nuovo logo, oltre a rappresentare alla perfezione la storia calcistica della Juventus, è anche una rivoluzione culturale e sociale. La Vecchia Signora si fa nuova, la più nuova di tutti, e si proietta verso il futuro. Sempre Andrea Agnelli ha dichiarato: “Non dobbiamo dimenticare chi siamo, ma siamo qui per presentare il futuro. Il futuro per noi significa crescere come entità e come società. Per continuare a vincere dobbiamo evolvere il nostro linguaggio e dobbiamo cambiare la nostra pelle. Vogliamo comunicare con i nuovi target: bambini, donne, i cosiddetti ‘millenials’ con un linguaggio evocativo rivolto all’intrattenimento a 360 gradi. La Juventus vuole diventare mainstream”.
Un progetto ambizioso, è vero, ma che rappresenta in perfezione lo stile Juve: innovativa, ambiziosa, coraggiosa. E, allora, i tifosi bianconeri, nonostante lo scetticismo, si devono aspettare un futuro davvero roseo…
Simone Calabrese
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