C’eravamo salutati per l’ultima volta il due ottobre, in seguito alla vittoria nel lunch time al Castellani di Empoli. L’auspicio era quello di incontrarsi nuovamente due settimane dopo, al rientro dalla sosta, per dar continuità a quel programma di crescita già ben avviato. E invece di settimane ne passano ben tredici prima che lo Juventus Stadium possa riabbracciare il suo gioiellino. Lui è Marko Pjaca, anni 22 come il costo del suo cartellino. Il peso grava, e non poco, sulle aspettative dei tifosi.
Ad ogni ingresso in campo, il croato viene accolto da un sonoro ‘Olèèèèè‘ per la sua caparbietà, quella voglia matta di spaccare le partite. Finora sono sei le apparizioni in bianconero, ed altrettanti i boati del pubblico perché Marko non è mai partito dal primo minuto. Pochi minuti ma buoni per dimostrare che i milioni investiti non sono certamente fine a sé stessi, tutt’altro. Anzi, proprio per quella voglia matta di incidere Allegri lo ha chiamato in causa anche nei momenti decisivi, come nel finale di partita contro il Siviglia. Il gol non è ancora arrivato ma Pjaca l’ha cercato più volte con insistenza: non può che essere questione di tempo.
Chiaramente il croato può dare nuove soluzioni tattiche allo scacchiere di Allegri. Pjaca può agire sia da seconda punta che da esterno d’attacco. Diventa così ipotizzabile, magari a gara in corso, un 4-3-3 col croato a sinistra e a destra uno tra Dybala e Cuadrado. Così come non è da scartare un 4-2-3-1 con la stessa disposizione tattica precedente ma con Pjanic avanzato. Marko è assolutamente congeniale al 4-3-2-1, modulo spesso adottato da Allegri soprattutto in questo inizio di stagione. Nelle prime apparizioni in bianconero ha anche dimostrato di essere utilizzabile anche nel tandem d’attacco del 3-5-2. Insomma, le soluzioni non mancano. Il talento? Neanche!
Nonostante la prova non brillante, anche oggi Pjaca è andato vicino al gol. Solo la deviazione di Masiello è stata capace di impedire la sua prima gioia in bianconero. E adesso che il calendario si fa sempre più duro ed intrigante, adesso che sbagliare non è più concesso, adesso che ogni partita può valere come una finale, il recupero di Pjaca non è certamente da sottovalutare. Ne vedremo delle belle.
This post was last modified on 12 Gennaio 2017 - 11:45