Questa mattina la FIFA ha approvato all’unanimità l’ampliamento dei Mondiali di calcio da 32 a 48 squadre, scegliendo una delle quattro proposte fatte dal presidente dell’organizzazione, Gianni Infantino, per riformare la struttura del torneo. La novità entrerà in vigore a partire dal 2026.
I nuovi Mondiali saranno quindi formati da 16 gruppi eliminatori con tre squadre ciascuno. Le prime due di ogni gruppo si qualificheranno ai sedicesimi di finale. La fase finale durerà poco più di un mese, in cui si giocheranno 80 partite. Ulteriori dettagli saranno pubblicati dalla FIFA nel corso della giornata. Secondo le stime della FIFA, l’espansione aumenterà i ricavi dell’organizzazione di circa un miliardo di dollari, alzando i profitti complessivi del torneo fino a 3,5 miliardi di dollari. Alla base dell’allargamento del numero di squadre partecipanti ci sarebbero, dunque, motivazioni prettamente economiche, oltre alla “felicità delle nuove Nazioni coinvolte” citata dal numero uno della FIFA Gianni Infantino.
Come ogni cambiamento epocale, anche quello che interesse la competizione più importante del panorama calcistico divide e suscita un vespaio di polemiche: il numero 1 dell’Associazione dei club europei (Eca) Karl-Heinz Rummenigge non le ha certo mandate a dire in questo senso, al contrario José Mourinho ha caldeggiato in tempi non sospetti l’allargamento a 48 squadre, proprio come il sindacato giocatori. Al netto delle dispute tra conservatori e progressisti un dato è certo: il calcio sta per entrare in una nuova era.
This post was last modified on 10 Gennaio 2017 - 11:08