Sono partiti i primi colpi del mercato invernale, e non parliamo di botti perché per ora sono movimenti cosiddetti minori. Gli unici due ufficiali al momento sono Pavoletti al Napoli e Rincón alla Juve, con “el General” che ha già fatto visite e conferenza stampa di rito per la presentazione. Questo per quanto riguarda il mercato interno, mentre a livello internazionale i movimenti principali sono Draxler al PSG e ahinoi (ma davvero ahinoi?) Witsel in Cina.
PROMESSE D’AMORE E FUGHE DORATE
La telenovela Witsel-Juve continuava da mesi ormai, da quel fantomatico 31 agosto in cui, stando a quanto fu fatto trapelare, il giocatore Belga era in sede in corso Galileo Ferraris penna in mano pronto alla firma in attesa del fax che rappresentava il “nulla osta” da parte dello Zenit, che però non arrivò mai. “Più lunga è l’attesa, maggiore è la ricompensa” twittava il riccioluto centrocampista, facendo intendere che le strade sua e della Juve si sarebbero incrociate comunque, magari solo un po’ più in là. A oggi sappiamo che ha preferito andare a svernare in una delle squadre di Shangai, alla cifra monstre di 18 milioni all’anno, qualcosa di inconcepibile per le società europee se non per i fenomeni come Messi e Ronaldo. La Juve quella cifra gliela proponeva per 4 anni. Impossibile competere. Ma la domanda che ci facciamo è: siamo davvero così dispiaciuti? Per quanto ci riguarda la risposta è no, per una ragione motivazionale e per una di campo. Quella motivazionale: parliamo di un giocatore che evidentemente non ha ambizioni di alto livello, se pensiamo che ancora piuttosto giovane ha preferito prodigarsi in un campionato decisamente mediocre quando una scelta del genere la si può fare a fine carriera (e in questo senso ci stupisce meno la scelta di Tevez, ma vallo a spiegare ai tifosi Xeneizes che si son sentiti anch’essi traditi dopo le dichiarazioni di amore eterno dell’Apache verso i colori azzurro e oro); aggiungiamoci che già nella fase centrale della sua carriera la scelta dello Zenit faceva già intendere qualcosa del genere, preferendo i milioni russi al blasone delle squadre storiche. Quella di campo: già in estate avevamo la sensazione che Witsel sarebbe stato un buon colpo e poco più, un buon rinforzo del centrocampo ma non il campione che avrebbe fatto fare chissà che passo in avanti. Con la partenza di Pogba probabilmente sarebbe stato titolare, soprattutto con Marchisio fuori a lungo, ma a oggi rientrerebbe tranquillamente nelle rotazioni da cui solo il numero 8 dovrebbe essere escluso.
#JUVEBEFFATA
Il mancato arrivo di un Witsel volato in Cina era stato preceduto e forse in qualche modo preannunciato dall’acquisto di Tomás Rincón, eclettico e dinamico centrocampista muscolare del Genoa, che ha fatto storcere il naso a molti. Non parliamo di un fuoriclasse anche perché altrimenti, senza offesa per i grifoni, a 28 anni sarebbe stato altrove, ma comu
Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)
This post was last modified on 4 Gennaio 2017 - 19:16