Finisce con una burrascosa conferenza stampa l’avventura di Cesare Prandelli al Valencia, che ha dato le dimissioni nelle ultime ore. Una conferenza stampa in cui l’ex CT azzurro si è tolto parecchi sassolini dalle scarpe scagliandosi contro una dirigenza troppo distante dalla squadra. Uno dei motivi principali del suo addio sono le promesse mancate sul mercato: una su tutte è sicuramente Simone Zaza, attaccante della Juve attualmente in prestito al West Ham.
“Mi avevano promesso che avremmo rinforzato la squadra”, ha spiegato Prandelli. “C’era un nome su tutti: Simone Zaza. Suso mi aveva detto che stavano chiudendo con la Juve, io dovevo solo parlare con il giocatore perché aveva alcuni dubbi. Ho parlato con suo padre e poi ho parlato con lui: dopo una chiacchierata, Simone mi disse che era felice di poter venire a giocare a Valencia“.
Le cose, però, non sono andate come previsto: “Avevo chiesto che il 27 si facesse il trasferimento, ma quando sono arrivato il 29 dopo le vacanze, Zaza non c’era. E anzi, la dirigenza mi ha comunicato che il progetto iniziale di comprare quattro giocatori era cambiato e che ne sarebbe arrivato solo uno: dovevo decidere quale. La dirigenza del Valencia è composta da gente che vive di numeri, ma non di calcio”.