Sembra ormai un affare concluso l’acquisto di Tomás Rincón che, avendo già concluso le visite mediche rituali al J-Medical, domenica prossima dovrebbe già prendere parte agli allenamenti a Vinovo.
Marotta ha individuato nel giocatore venezuelano il giusto rinforzo per il centrocampo bianconero, orfano – dalla partenza di Pogba – di un giocatore dinamico, muscolare, ma soprattutto equilibrato tatticamente.
Ma è mai possibile che solo a dicembre ci si è accorti di un tassello mancante? Oppure sono state fatte valutazioni tecnico-tattiche errate nella precedente sessione estiva di calciomercato?
In diverse occasioni, ad inizio stagione, il tecnico bianconero ha chiarito la sua idea sul ruolo naturale di Pjanic, lasciando intendere che lo avrebbe impiegato da regista davanti dalla difesa, magari spostando Marchisio, che ha più corsa e dinamicità, nel suo ruolo originario, cioè la mezz’ala. Probabilmente era questo il progetto iniziale di Allegri che, tuttavia, nel corso di questa prima parte di stagione, soprattutto in occasione della partita contro l’Inter persa a San Siro, si è accorto che, almeno adesso, il bosniaco non può occupare quella zona del campo in quanto necessita di apprendere ancora i giusti tempi di gioco e le reali distanze dai compagni.
È pur vero che, dopo l’approdo di Pogba al Manchester United, si è cercato di portare a Torino muscoli e fisico, prima con Matuidi – trattativa poi bloccata dal presidente del Psg – e poi con Witsel, su cui la dirigenza bianconera ha tuttora gli occhi puntati.
Ciò nonostante, Sturaro non può garantire un salto di qualità al centrocampo attuale. Ed ecco perché Allegri, alla ricerca perenne dell’equilibrio perfetto, avrebbe chiesto il giocatore venezuelano. Ed ecco perché lo avrebbe chiesto dopo quasi metà stagione.
El General – così viene soprannominato in patria – è capace a recuperare palloni attraverso il suo pressing forsennato, lavoro ultimamente svolto in modo incredibile da Mandzukic che con immenso sacrificio ha cercato di dare un supporto ad ogni reparto, è un uomo squadra, perché ha carisma, forza di volontà e non è mai arrendevole, sa proteggere palla, ha intelligenza tattica, aggressività ed esplosività, che gli permette di essere pericoloso anche in fase offensiva.
Magari con un centrocampo più solido – e una difesa più protetta – Allegri penserà a sperimentare qualcosa di diverso anche in avanti, trasformando la squadra in una macchina a trazione offensiva, impiegando il trio potenza-aggressività-fantasia, formato da Higuain, Mandzukic e Dybala, soprattutto in vista Champions’.
Staremo a vedere. In attesa di nuovi colpi sotto la Mole.
This post was last modified on 31 Dicembre 2016 - 11:25