Anche se il bando UEFA partirà in primavera, la battaglia per i diritti tv del triennio 2018-2021 è già iniziata. Per la coppa dalle grandi orecchie in pole c’è saldamente Sky, ma la RAI non sta a guardare. La Tv di stato, in particolare dal 2018/2019 – quando le italiane in Champions League saranno quattro – giocherà un ruolo fondamentale per i telespettatori.
Salvo ripensamenti dell’ultim’ora, per Mediaset Premium l’esperienza con la Champions sembra giunta al capolinea. A divulgare la notizia è proprio il capo azienda, Pier Silvio Berlusconi. Il figlio del presidente milanista sottolinea come, nonostante i grandi investimenti, il bilancio è stato sempre in perdita.
Nel triennio 2015/2018 Sky e Mediaset hanno garantito alla Lega la cifra record di 945 milioni all’anno. Ma dal 2018 le cose potrebbero cambiare. Se sarà confermata la vendita dei diritti non più per pacchetto ma per piattaforma distributiva, e saranno previste più piattaforme (digitale, satellitare, web e altre) la sfida potrebbe farsi intensa.
Sul digitale free, oltre ovviamente alla RAI – che però, nel caso di acquisizione di diritti Champions potrebbe non avere i fondi necessari- è pronto a scendere Discovery Italia, che già trasmette altri eventi sportivi.
Altri pretendenti potrebbero arrivare dal web, come Google che potrebbe potenziare così il proprio braccio televisivo, Youtube. Anche il fronte Netflix non è assolutamente da escludere, anche se manca di esperienza in materia.
Ultima ipotesi è la creazione di una Tv della stessa Lega Calcio. Lanciare uno o più canali ex novo non sarebbe vantaggioso, ma garantirebbe una visione del calcio più diffusa rispetto alla sola Sky.Ecco che la Lega potrebbe infatti trovare un accordo con i broadcaster tradizionali o anche un’intesa con TivùSat, piattaforma satellitare gratuita, costituita nel 2008 da Rai, Mediaset, La7 e altre associazioni televisive locali.