Finita la partita con la Dinamo Zagabria si ha avuto la certezza del primo posto del girone, che sarebbe stato tale a prescindere dato il pareggio del Siviglia a Lione. Chi temeva che la Juve prendesse sotto gamba l’incontro si è dovuto ricredere, considerato anche un turnover al limite di un turno preliminare di Coppa Italia tra scelte forzate per infortuni e scelte tecniche in vista di derby e big match con la Roma. La Juve vince 2-0 con il ritorno al gol di Higuain, altro gol pesantissimo il suo, e di nuovo Rugani al secondo centro consecutivo, il primo in Champions. Entrambi sotto la Nord, come spesso succede.
OCCHIO ALLE URNE
Allegri si è divertito a scherzare coi giornalisti nella conferenza pre-partita sottolineando come a inizio stagione quando la Juve era seconda gli si faceva notare che doveva essere prima, e che adesso che è prima, in considerazione delle classifiche degli altri gironi, forse sarebbe stato meglio essere secondi. “Buffi veri” ha definito i giornalisti, in un’intervista davvero divertente che rende anche l’idea della consapevolezza del Mister delle proprie capacità e di quelle dei suoi ragazzi. Della serie, noi andiamo avanti per la nostra strada, cerchiamo di vincere tutte le partite e chi ci troveremo davanti lo affronteremo come sempre, senza timore, e con la stessa intenzione di portare a casa il risultato. Molto si è disquisito in queste settimane sull’opportunità di arrivare primi o secondi nei rispettivi gironi, e si continueranno a fare parole fino a lunedì mattina quando le urne definiranno gli incroci. Certo, ci sono alcune squadre davvero terribili e c’è il rischio concreto di avere una riedizione degli ottavi dell’anno scorso contro il Bayern di Ancelotti, o di un’altra sfida di altissimo livello e fascino come da sempre è quella contro il Real Madrid. Ma ci sono anche Manchester City e PSG da non sottovalutare affatto, le altre 3 sono più abbordabili. E il punto è proprio questo: arrivare primi ed avere solo tre accoppiamenti abbordabili è quasi un paradosso.
BISOGNA AFFRONTARLI TUTTI
E’ un po’ il mantra che si ripete sempre in questi casi, e che è entrato in voga l’anno scorso proprio quando l’urna ci affibbiò gli uomini all’epoca di Guardiola. Lo hanno già detto nel post gara anche i nostri giocatori con vari tweet, da Dybala appena rientrato (e per fortuna) al goleador Rugani, fino a Khedira che era in panchina e allo stesso Mister. Vero, verissimo, e la testa deve essere quella. Affrontare tutti con la voglia di andare avanti e la consapevolezza dei propri mezzi. Come si sta sottolineando da più parti, uno dei vantaggi dell’arrivare primi è di giocare il ritorno dell’ottavo in casa. E far valere la regola dello Stadium anche in Champions dovrebbe diventare una buona abitudine, se è vero come dice Khedira che l’effetto-Stadium è travolgente per chi ci gioca. Visto dagli spalti è una cosa, ma dal campo “solo 40.000 persone” che si sentono come se fossero 100.000, ha dichiarato il tedesco in settimana. Ebbene, che sia Robben o Cristiano Ronaldo, Cavani o Aguero, sappiano che dovranno passare da qui, dalla casa bianconera, e che se siamo arrivati primi nel girone e lo siamo da 6 anni in Italia è anche grazie al nostro impianto-gioiellino dove i tifosi si sentono e si fanno sentire (chiedere a Neuer per conferme).
Il campo ci ha restituito Higuain goleador dopo un mese, Rugani in continua crescita, Benatia imperioso e sicuro, Lemina di nuovo con gamba e propositivo (è lui tra l’altro che ha creato la situazione del primo gol), Marchisio che sta tornando a livelli ottimi, il solito Mandžukić lottatore fin da sembrare un terzino e niente meno che Dybala al rientro dopo l’infortunio patito contro il Milan. Con la Roma rientrerà anche Barzagli. I pezzi stanno andando a posto, il gioco comincia a esserci la manovra sta diventando fluida. Lunedì scopriremo chi saranno gli avversari con una certezza: nessuno sarà felice di essere sorteggiato con noi. A partire dallo stesso Real di Zidane
Dario Ghiringhelli (@dario_ghiro)