L’alba di Football Leaks rischia di illuminare il lato oscuro del calcio: tra fondi segreti e società off-shore. Un mondo parallelo, anticipato in parte dall’Espresso, ieri. Oggi, però, l’inchiesta è finita sulle pagine dei giornali di tutta Europa.
Football Leaks nasce da una fuga di notizie, probabilmente fatte trapelare da fonti interne alle società. Il protagonista principale è un ragazzo portoghese, intervistato in passato dal Der Spiegel, ma che ha mantenuto l’anonimato.
Proprio a Der Spiegel, però, ha trasferito 1.9 terabyte di dati. Un fiume di documenti, contratti segreti e accordi di vario tipo che il quotidiano tedesco ha condiviso con l’Eic.
Cos’è l’Eic? È un gruppo di giornalisti d’inchiesta. Non è l’unico consorzio di questo tipo: il più famoso, forse, è l’Icij, con sede negli Stati Uniti. L’ultima inchiesta dell’Icij, International Consortium of Investigative Journalists, ha riguardato i Panama Papers: un’altra storia di paradisi fiscali.
Questi gruppi nascono per condividere le informazioni e divulgarle quanto più possibile. Per questo motivo, quindi, ne fanno parte giornalisti di diverse nazioni. In questo caso, per esempio, hanno lavorato insieme giornalisti tedeschi, spagnoli, italiani e non solo. (Trovate la lista completa nel nostro articolo di ieri).
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Come anticipato proprio dall’Espresso, ci sono anche molte storie riguardanti il calcio italiano. Più o meno direttamente, sono coinvolte Juventus, Milan, Inter, Roma, Napoli e Torino.
Diciamo “più o meno direttamente” perché, spesso, alcuni movimenti non riguardano i trasferimenti in Italia dei calciatori interessati.
È il caso di Gonzalo Higuain, per esempio. La prima traccia che riporta all’argentino è una fattura del settembre 2014.
La Convergence Capital Partners, con sede ad Amsterdam, ha pagato 190mila euro alla Paros Consulting Ltd, registrata alle Isole Vergini Britanniche. La causale è: “Servizi prestati in riferimento al Real Madrid e al giocatore G. Higuain”.
I giornalisti hanno scoperto che Paros, la società che ha ricevuto il pagamento, è ricollegabile a un gruppo di intermediari argentini. (Uno dei quali è Marcelo Simonian: è l’agente di Javier Pastore).
A quanto pare, inoltre, i rapporti tra Higuain e questo gruppo di intermediari argentini non sarebbero ancora conclusi. Tra i documenti dell’inchiesta, infatti, si trova un ordine bonifico per la Premier&co di Londra, firmato da Jorge Higuain.
La Premier&co è controllata da due fiduciari argentini, ma rientra comunque nel giro di Simonian.
Football Leaks, però, ha chiarito anche altri passaggi oscuri della carriera di Higuain. Uno su tutti è il trasferimento al Real Madrid, con un passaggio inusuale in Svizzera.
Ve ne avevamo già parlato a marzo, in un’intervista con Pippo Russo, esperto di Tpo e finanza calcistica.
La vicenda, da fuori, è abbastanza semplice: nel 2007, Higuain è stato ceduto al Locarno, una società svizzera. Il Locarno, senza averlo mai schierato, lo ha venduto al Real Madrid. In tutto ciò, il prezzo è aumentato a dismisura: da sei a diciotto milioni.
Russo ci aveva raccontato che il Locarno era stato “un bridge-club”. Ossia “una società ponte dalla quale fare effettuare passaggi intermedi a calciatori prima di farli giungere alla destinazione definitiva”.
Football Leaks ha permesso di scoprire che dietro l’operazione c’era la Haz, una società di investimenti sudamericana. In Argentina, comunque, era stata aperta un’inchiesta, ma è stata già chiusa da tempo.
La Haz è di proprietà di Gustavo Arribas, Fernando Hidalgo e Pini Zahavi.
Zahavi è un agente israeliano, molto potente. Era un giornalista israeliano, ma ha lasciato la penna per dedicarsi agli affari. Pippo Russo ha scritto in suo articolo che non è Zahavi a essere vicino al Chelsea, ma viceversa. È uno degli uomini più potenti del calcio mondiale: appartiene all’élite dei pochi che manovrano i soldi del pallone.
Russo, in quest’élite, inserisce anche Jorge Mendes, Mino Raiola e Doyen. Tranne l’agente italo-olandese, per ora, sono tutti coinvolti in Football Leaks.
La storia più curiosa, però, è proprio quella di Arribas. Ha fatto decisamente carriera, tanto da arrivare a essere il capo dei servizi segreti argentini.
Ma il caso Higuain non si chiude qui: ci sono anche documenti che riguardano i diritti di immagine dell’argentino.
Nel 2007, quando Gonzalo è arrivato al Real Madrid, i suoi diritti di immagine sono stati ceduti alla Supat, una società olandese. Nike ha pagato a Supat i compensi per questi diritti.
Nel 2015, una volta a Napoli, il contratto con Nike è stato rivisto. Tuttavia, De Laurentiis ha trovato diverse difficoltà per ottenere i diritti di immagine del calciatore, tanto che ci è riuscito solo dopo 18 mesi.
Arribas, però, ritorna anche nella carriera di Alex Sandro. Il terzino brasiliano, attualmente alla Juventus, è passato anche per il Deportivo Maldonado, una società uruguiana spesso coinvolta in grandi trasferimenti.
Nel 2010, Alex Sandro è passato, per due milioni di euro, dall’Atlético Paranaense al Deportivo Maldonado. Quest’ultimo, però, lo ha subito ceduto in prestito biennale al Santos. È stato il Deportivo Maldonado, quindi, a incassare buona parte del ricavato della cessione di Sandro al Porto.
Nel 2011, secondo i documenti di Football Leaks, il Porto ha pagato 9,6 milioni di euro per acquistare il brasiliano. Il 70 percento, circa sei milioni di euro, sono stati incassati dal Maldonado su un conto svizzero. Il restante 30 percento, invece, è andato all’Atlético Paranaense.
Il Porto ha comunque precisato che, quando Alex Sandro è stato ceduto alla Juventus, nessun terzo “era proprietario o controllava i diritti sportivi o economici del giocatore”.
Nell’inchiesta, però, spunta anche il nome di un altro bianconero: Paulo Dybala. Dybala condivide l’agente, Gustavo Mascardi, con Juan Manuel Iturbe, che è stato trattato davvero come una azienda.
Il Porto ha acquistato Iturbe dal Cerro Porteño, nel 2011. Lo paga quattro milioni di euro. In realtà, però, il Cerro Porteño detiene solo un quarto del cartellino di Iturbe. La parte restante è della Pencil Hill Limited, società inglese.
Ma non finisce qui: il Porto acquista solo il 35 percento e ottiene il 40 percento su una futura cessione. E, a sua volta, cede il 15 percento del cartellino al Soccer Invest Fund, fondo portoghese. Iturbe, a questo punto, ha tre padroni: Porto, Pencil Hill e Soccer Invest. Una situazione tanto paradossale quanto reale.
Il regista delle operazioni sembra essere proprio Gustavo Mascardi. L’agente argentino, inoltre, ha ancora dei diritti su Iturbe: la Roma dovrà pagare un milione di euro più Iva e il 20% della futura cessione del ragazzo alla Lastcard. Rigorosamente su conto svizzero. E, ovviamente, Lastcard, società neozelandese, è ricollegabile a Mascardi,
Per quanto riguarda Dybala, invece, l’inchiesta non racconta di un caso nato in Argentina, quando era ancora all’Instituto.
Mascardi, tramite la sua Pencil Hill, aveva acquistato i diritti economici di Dybala dall’Instituto per tre milioni e 500mila dollari. Lo stesso Mascardi aveva confermato di essere l’unico legittimato a trattare il calciatore. La situazione, però, aveva fatto nascere dei problemi all’interno dell’Instituto.
Ad aprile 2012, infatti, Zamparini aveva annunciato di aver acquistato Dybala. I rosanero, poi si è saputo, avevano sborsato circa dodici milioni di euro. L’enorme plusvalenza causò una dura polemica nella dirigenza dell’Instituto.
Il presidente Barrera, parlando a una radio argentina, aveva praticamente confermato la cessione. Uno dei dirigenti, Theaux, però, lo aveva subito smentito. La conseguenza di questa polemica fu una drastica rivoluzione nella società.
Inoltre, proprio ultimamente, il Palermo ha avuto problemi con Pencil Hill, riguardo i pagamenti per Dybala. Su Eurosport, in questo lungo articolo, è stata ricostruita tutta la storia. Morale della favola: fare affare con terzi, spesso, è un grosso pericolo.
Mateo Kovacic, oggi al Real Madrid, è stato al centro di movimenti simili, secondo i documenti.
L’Inter lo ha acquistato per undici milioni di euro, ma allora metà del cartellino di Kovacic era di Profoot International Limited. I proprietari di questa società, con sede a Honk Hong, sono sconosciuti. (A marzo 2015, comunque, il 50 percento del cartellino di Kovacic è stato trasferito a un fondo inglese. Per un euro).
Football Leaks, però, racconta che dietro queste operazioni c’è Zdravko Mamic, ds della Dinamo Zagabria. Mamic è un personaggio molto controverso. Insieme al fratello, ex presidente della Dinamo, è stato accusato dall’Antimafia croata di aver realizzato guadagni illeciti. Qualcuno ha descritto i Mamic come i padroni del calcio croato.
Tramite la sua società Asa International, a oggi, Zdravko Mamic gestisce sia Modric che Kovacic: due dei maggiori talenti croati, entrambi al Real Madrid.
L’Inter, in ogni caso, ha negato di saperne qualcosa: “Abbiamo acquisito dalla Dinamo Zagabria il 100 per cento dei diritti economici e sportivi del giocatore”, hanno detto all’Espresso. Football Leaks, però, è solo all’inizio.
This post was last modified on 23 Aprile 2024 - 13:07