Calciopoli, al di là di ciò che opinionisti di ogni genere vadano affermando sui media nazionali, è una ferita ancora aperta per il mondo bianconero. Una ferita che grida vendetta e che mai si rimarginerà se al club bianconero non verrà restituito ciò che indebitamente le fu folto nell’estate del 2006.
Restituito almeno formalmente, perché mai nessun risarcimento o Scudetto ripagherà i danni economici e d’immagine che la Juventus ha dovuto affrontare negli ultimi 10 anni.
Come scrive la redazione del quotidiano torinese, “Fabio Capello lo sapeva bene, se non altro perché quella squadra, lui, l’allenava. La squadra che si era vista crollare in mondo addosso in meno di un’estate, riuscendo comunque ad avere sei giocatori nella nazionale campione del mondo a Berlino”.
Si può pensare quello che si vuole di Calciopoli, ma non si può riconoscere come quella Juventus fosse una delle squadre più forti della storia del calcio italiano e come sia difficile confutare le parole di Capello a proposito delle potenzialità inespresse per colpa di Calciopoli.
Eppure continua a fare scandalo il fatto che la Juventus si fregi di quei due scudetti revocati nel suo conteggio “sul campo”. Come se la corazzata di Capello non avesse meritato quei titoli non vinti, ma stravinti.
This post was last modified on 1 Dicembre 2016 - 21:42