La Gazzetta dello Sport, all’interno della sua edizione odierna, dedica una pagina interna al “Caso Berardi”. Il classe ’94 del Sassuolo, ormai da anni monitorato dai dirigenti della Juventus (che su di lui hanno già un gentlemen agreement con Squinzi per l’acquisto la prossima del cartellino estate), è un vero e proprio “desaparecido” del nostro campionato.
Tre mesi e tre giorni fa. Si è fermata al 39’ del secondo tempo di Sassuolo-Pescara la stagione di Berardi. Quella sera Di Francesco pensava di dover rinunciare al suo giocatore più talentuoso per poco tempo, e pensava di non restare fuori a lungo anche Berardi: elongazione del collaterale mediale del ginocchio destro. Uno stiramento. Due o tre settimane di stop, non di più.
INFORTUNIO BERARDI: UN MISTERO
Del comunicato ufficiale sulle condizioni di Berardi nei giorni successivi l’infortunio, sul sito del Sassuolo non c’è traccia. Di Francesco, invece, proprio dopo Napoli Sassuolo ha raccontato un’altra verità: “Dispiace non avere Do menico da tre mesi. I tempi so no stati un po’ troppo lunghi, ora non l’ho visto nemmeno in città. Qualcosa evidentemente non è andato per il verso giusto. Io faccio l’allenatore, non li curo i giocatori. Appena torna, me lo tengo stretto. Si sa quanto abbiamo fatto per non ceder lo a Juventus o Inter”.
C’è stata una ricaduta, inaspettata, che dopo Lazio-Sassuolo (30 ottobre) ha fatto andare Di Francesco davanti alle telecamere sconsolato e con il fuoco dentro: “Ormai allargo le braccia, sono disperato. Quando torna? Non lo so”. È storia di una partitella di fine allenamento, quando il ginocchio era guarito tanto da non impedirgli contrasti e cambi di direzione, ma che ha tradito ancora Domenico. Un movimento innaturale, e tutto da rifare.
PAVIA, ROMA, MILANO
Di Francesco è un po’ che non ve de Berardi in campo: di comune accordo con il calciatore, giù di morale visto che l’infortunio è arrivato dopo un inizio straordinario (cinque gol in quattro partite tra 3° turno preliminare e playoff di Europa League, due su due in campionato)
Si è deciso infatti di affidarlo alle cure del Co.R.S.A. di Pavia: è l’acronimo di Consorzio per la Riabilitazione Sportiva Agonistica. Il direttore del Comitato tecnico scientifico del Co.R.S.A. è il dott. Franco Combi, un passato nell’Inter e ora responsabile sanitario del Sassuolo. Ma Berardi, nel frattempo, tra l’ipotesi di un intervento chirurgico e quella di trattare il ginocchio con i fattori di crescita, ha anche trascorso qualche giorno a Roma, dove ne ha approfittato per un consulto a Villa Stuart dal professor Pier Paolo Mariani, che ultimamente ha operato Milik e Florenzi e, in tempi recenti, ha restituito Strootman a Spalletti.
Non solo: il Sassuolo ha spedito Berardi dal professor Herbert Schönhuber, consulente in traumatologia del Milan. La prima visita risale a qualche settimana fa ma oggi, al Galeazzi di Milano, è previsto un ulteriore consulto, che dovrebbe dare il definitivo via libera al rientro in campo. “La prima e finora unica volta che ho visto Berardi, mi è sembrato molto sereno – dice Schönhuber –, anche perché dalla prima visita non ho riscontrato indicazioni chirurgiche. Se domani (oggi, ndr) tutto andrà bene, darò al calciatore l’idoneità per la ri presa dell’attività agonistica”.
PREVISIONI PER IL RIENTRO
Fine del tunnel? Sembrerebbe di sì. Altre previsioni: rientro in gruppo per la seconda metà di dicembre, rientro in campo per l’inizio del 2017. Anno che per Berardi potrebbe essere quello della consacrazione, come doveva già esserlo il 2016: Di Biagio lo aspetta per la fase finale del l’Europeo in Polonia, ma lo attende anche Ventura. Il c.t., proprio all’indomani dell’infortunio contro il Pescara, aveva deciso di tener fuori Berardi dalle convocazioni per le gare contro Francia (amichevole) e Israele (qualificazioni al Mondiale 2018) “perché nel 352 non c’è spazio per lui”, ma nel frattempo ha sperimentato il 424, modulo che a Berardi calzerebbe a pennello.