Certi bocconi sono davvero amari da mandare giù, soprattutto se ti chiami Juventus e una prestazione indecente come quella di Genoa è una rara e sfortunata eccezione alla regola. Al di là della prestazione sciagurata, la Juventus è uscita con le ossa rotte dal Ferraris, in questo caso, letteralmente.
Ad aggravare la sconfitta, sono arrivate due defezioni pesanti: parliamo chiaramente di Bonucci e Dani Alves che staranno via dai campi di gioco per almeno 2 e 3 mesi, con condizioni da monitorare costantemente per valutare al meglio il recupero di entrambi. Aggiungeteci le condizioni non ottimali di Barzagli e Chiellini, alle prese con problemi persistenti che ne limitano l’impiego e il rendimento e apparirà chiaro che, in casa bianconera, regni giustamente qualche piccola preoccupazione.
Niente catastrofismi
“Una rondine non fa primavera” dice il proverbio e, allo stesso modo, una sconfitta non deve far ricorrere, come sempre più spesso accade, ai catastrofismi e al disfattismo della stampa o del tifoso occasionale. Questa Juventus, a detta tra gli altri di Allegri, di Bonucci e di capitan Buffon, ha ancora ampi margini di miglioramento e pensare che una sconfitta segni la fine e la bontà di un progetto tecnico sarebbe davvero da miopi. Quindi, per cominciare, si dovrebbe semplicemente smettere di ordire trame più o meno fantasiose su una Juve in crisi, su una Juve in calo o su una Juve perennemente in difficoltà.
L’anti-Juve
Allo stesso tempo, puntualmente, dopo qualunque sconfitta in campionato della Juventus viene fuori il tema: “Chi è l’anti-Juve?”. Una volta il Milan (buon campionato finora, con un gruppo discreto e niente impegni di Coppa), una volta la Roma, una volta l’Inter, poi il Napoli e per finire l’Atalanta, prossima avversaria dei bianconeri.
L’abbiamo detto e lo ribadiamo nuovamente: l’unica vera avversaria della Juventus è la Juve stessa. Solo i Buffon, Bonucci, Marchisio, Dybala e compagnia possono realmente perdere questo scudetto, poichè il gruppo bianconero, sulla carta, è nettamente più forte di tutte le altre compagini in Serie A.
Chiariamo che questo non è garanzia di nulla: qualsiasi avversario, se sottovalutato, diventa pericoloso e il Genoa ne è stata una dimostrazione palese. 30 minuti molli, da squadra di medio classifica, senza mordente e questo è quello che succede: prendi 3 goal evitabili e perdi una gara già complicata di suo.
E la coperta che si accorcia…
Niente catastrofi, come detto, ma una piccola analisi dell’organico bianconero è doverosa, a nostro avviso. Bonucci e Dani Alves ne avranno per un po’ e li rivedremo in campo nel 2017, mentre Chiellini e Barzagli fisicamente non garantiscono (ovviamente) il rendimento di qualche anno fa e cominciano a fare i conti con gli acciacchi dell’età. Non si discutono le doti tecniche, per carità, ma l’integrità fisica è un discorso a parte.
A questo punto le uniche due certezze, come centrali difensivi, rimangono Rugani e Benatia, forse troppo poco per affrontare il prossimo mese che sarà ricco di appuntamenti importanti. Evra adattato nel ruolo di centrale è interessante, ma è un esperimento rischioso che non andrebbe provato in questa fase della stagione, quando i bianconeri si avvicinano al derby e a scontri che potranno già da ora mettere un punto fermo sull’andamento del campionato.
Ci chiediamo quindi: è il caso di sperimentare (Evra o Lichtsteiner da centrali?) o sarebbe il caso di gettare un occhio al mercato per gennaio, cercando un ulteriore rinforzo per il reparto arretrato? Si parla di scambio Rincon–Hernanes proprio con il Genoa: sicuri che serva un altro giocatore come Sturaro o Lemina, a livello di caratteristiche, per il centrocampo bianconero? Sicuri non servirebbe più qualità da affiancare a Marchisio, Pjanić e Khedira?
Allegri si è espresso sottolineando l’importanza di mantenere inalterato il vantaggio sulle inseguitrici: verissimo, ma oltre a questo sarà importante anche concentrare le giuste energie nervose sui vari obiettivi stagionali.
Perdere non fa mai piacere, soprattutto se ti chiami Juventus, ma non si può vincere sempre, anche se ce l’hai impresso nel DNA. Spesso, poi, alcune sconfitte sono propedeutiche e servono a dare una scossa alla squadra. Quello che ci auspichiamo è che la Juventus sappia ripartire, già dal prossimo impegno, per ribadire