Un Enrico Preziosi raggiante come non mai dopo la vittoria meritata del suo Genoa sulla Juventus, frutto soprattutto di un primo tempo dove gli uomini di Juric hanno letteralmente dominato i campioni d’Italia, basta pensare che la Juventus non subiva 3 gol nel solo primo tempo da ben 11 anni.
AMMAZZA GRANDI. Dopo la vittoria sul Milan di Montella, sempre al Marassi, e la vittoria di ieri contro i bianconeri il Genoa di Juric è stato già battezzato come la nuova “ammazza grandi”. Non può che essere soddisfatto il patron del Genoa, Enrico Preziosi, che ha parlato così ai microfoni di Sky: “Vittoria che serviva? Vincere con la Juventus è sicuramente un qualcosa di importante, abbiamo vinto contro la squadra più forte”. Insomma un attestato di stima importante ma anche e soprattutto la soddisfazione di aver vinto e dominato una corazzata che sembrava invincibile, la squadra italiana considerata in maniera unanime la squadra più forte del campionato, alla luce soprattutto delle vittorie degli ultimi anni e dei cinque scudetti consecutivi.
MERCATO. Genoa e Juve si sono affrontate sul campo senza esclusioni di colpi ma potrebbero ben presto incontrarsi nuovamente. Questa volta, però, non sul rettangolo verde di gioco ma intorno ad un tavolo per discutere di mercato, visto che l’asse Genova-Torino è molto caldo per entrambe le squadre, sia in entrata che in uscita.
Non solo l’interesse della Juventus per Rincon, ieri uno dei migliori nel Genoa, ma anche la questione legata al passaggio di Hernanes al Genoa, acquisto sfuggito al Grifone per un soffio sul gong nell’ultima finestra di mercato dopo il clamoroso mancato passaggio alla Juventus del belga Witsel. Preziosi non ha fatto il misterioso ed ha ammesso l’interesse per il brasiliano, corteggiato armai dai rossoblu da mesi: “Se ho parlato di mercato con i dirigenti della Juventus? No, abbiamo parlato di affari di Lega. Se ne parleremo, magari di Hernanes? Io ho già detto che sarei felice di avere Hernanes in squadra, se non ci sarà l’occasione faremo in qualche altro modo”.
Aristide Rendina
This post was last modified on 28 Novembre 2016 - 12:11