Oggi a Vinovo, Andrea Pirlo ha fatto visita ai vecchi compagni di squadra e incontrato i nuovi campioni della sua ex-squadra. Particolarmente divertente e interessante l’incontro tra lui e Dybala. La Joya ha, infatti, lanciato un quesito sul suo profilo Instagram, dopo questo piacevole rendez-vous: “L’incontro di oggi mi ha fatto venire una domanda: immaginate che è l’ultimo minuto di una partita importante e c’è una punizione: tra noi due a chi la fate tirare? @andreapirlo21 o io? Io non ho dubbi: tira il numero 21!”, ha scritto Dybala.
Questa battuta dell’attaccante argentino fa riflettere sul fatto che alla Juventus si curino tutti i particolari, uno dei quali è senza dubbio quello inerente ai calci piazzati. Le partite più ostiche possono essere sbloccate con un calcio di punizione e alla Juve lo sanno benissimo, visto che negli anni si sono susseguiti specialisti su specialisti in questa che si può definire una vera e propria arte.
Punizione per la Juve, pericolo per l’avversario
Quando si parla di calci di punizione, la Juventus è sempre in prima fila. Basterebbe un solo nome per dimostrare che alla Juve di calci piazzati se ne intendono: Michel Platini. Negli anni 80, la sfida con Maradona passava anche dai calci di punizione dal limite (o dall’interno dell’area che in quell’epoca si vedevano più spesso). Il fuoriclasse francese era una vera e propria sentenza. Platini è tuttora considerato uno dei massimi esponenti di questa soluzione offensiva, grazie alla sua capacità di tirarle in qualsiasi modo e sempre in maniera efficace. Chi d’altronde non ha mai sentito parlare della “foglia morta”?
In tempi più recenti, la Juventus non si è fatta mancare niente. Roberto Baggio prima e Alessandro Del Piero poi hanno risolto parecchie situazioni intricate con i loro calci di punizione. È stato proprio il “divin codino” a insegnare l’arte della punizione a Pinturicchio che, per molti, ha anche superato il maestro. Durante l’epopea di Del Piero, però, la Juventus poteva sfruttare anche il destro magico di un altro francese: Zinedine Zidane. Fare un fallo al limite dell’area era un suicidio degli avversari.
Abbiamo parlato di Andrea Pirlo all’inizio dell’articolo. L’ex 21 della Juventus ha mostrato al pubblico bianconero il suo repertorio. Non solo le “maledette”, ma anche calci di punizione intelligenti battuti rasoterra, con la barriera che salta e rimane beffata. Che dire poi delle soluzioni balistiche che sfidavano le leggi della fisica, come quella messa a segno contro il Napoli in un netto 3-0? C’è da dire che anche Carlos Tevez non scherzava, nonostante non fosse un vero e proprio cecchino. Pogba avrebbe potuto far parte di questa schiera di specialisti bianconeri, ma ha lasciato la squadra quando stava per diventare una delle prime scelte in caso di fallo dal limite.
Oggi l’imbarazzo della scelta
Oggi la Juventus ha l’imbarazzo della scelta. Miralem Pjanic ha imparato i trucchi del mestiere da Juninho Pernambucano, quando militava nell’Olympique Lione. Oggi Pjanic è il meglio che c’è sui calci piazzati. Ma se non c’è lui? C’è Dybala. Entrambi hanno già segnato su piazzato in questa stagione dimostrando ancora una volta che mettere giù un giocatore della Juve nei pressi dell’area di rigore è davvero deleterio.
Pjanic e Dybala, probabilmente, una volta che l’argentino tornerà a disposizione, si troveranno davvero nella situazione descritta dalla Joya. Se al 92′, sul risultato di 0-0, dovesse esserci una punizione a favore, chi la tirerebbe? È il bello della sorpresa… bello per i tifosi juventini, un incubo per gli avversari.
Per completezza e per rendere giustizia alle sue doti, va citato anche Hernanes, ma molti purtroppo lo dimenticano spesso. La vera sorpresa potrebbe essere proprio quella di farla battere al centrocampista brasiliano.