Juventus-Pescara è una sfida che probabilmente ha un sapore speciale per Massimiliano Allegri: il tecnico dei bianconeri è diventato un grande calciatore proprio negli anni in cui ha giocato a Pescara. Ad allenarlo c’era Giovanni Galeone e dopo molti anni i due sono rimasti molto legati, con Allegri che considera il mister il suo vero e proprio maestro. Alla vigilia di questa sfida speciale, Galeone ai colleghi di Repubblica ha parlato a lungo proprio di Massimiliano Allegri.
“CHE GIOCATORE”
“Se doveva fare un lancio di 47 metri, lo faceva di 47 precisi. E al primo anno di A segnò 12 gol da mezzala. Uno così oggi non passerebbe inosservato, all’epoca non se lo filò nessuno. Era troppo avanti. Io me lo sono portato ovunque ma con altri, tipo Tabarez e il Trap, non s’è preso. Fece una tournée col Milan, ma diciamo che non incontrò l’affetto di Capello. Fabio è legnoso, duro. I due caratteri non si conciliavano. Cretinate. Aveva una personalità fortissima, nello spogliatoio ha sempre comandato lui. Ed era esemplare. Non un vizio, a parte i cavalli”
CALCIOMERCATO
“Alla Juve manca un centrocampista. Con Pogba e quel genio di Pjanic assieme, sarebbe stato un reparto da Champions. Ma a gennaio uno glielo prendono, anche se due sarebbe meglio. Witsel non mi convince, ma pare non ci sia di meglio. Max avrebbe bisogno di Gündoğan, sono sei anni che gli corre dietro. Me ne parla sempre”