La politica della dirigenza bianconera, nella sessione estiva di calciomercato, è apparsa, poco per volta, sempre più chiara nelle sue idee di fondo: per aspirare a qualcosa di davvero importante, è opportuno tenere in squadra una certezza insostituibile (Bonucci), far crescere giovani esplosivi (Dybala ed Alex Sandro), puntare a concretizzare l’enorme mole di gioco creata durante ogni partita (ed ecco spiegato l’acquisto di Higuain) e rinunciare, seppur con un po’ di immancabile tristezza, ad un calciatore prezioso – a detta del suo procuratore – quanto la Gioconda.
Pogba è andato via per tanti soldi e, con lui, la Juventus ha perso quello strapotere fisico a centrocampo che l’ha caratterizzata in questi anni di dominio assoluto. Ma parliamoci chiaro: la Juve si è davvero indebolita come molti credono? Probabilmente no. Marotta e Paratici, con la cessione di Pogba, hanno deciso di puntare su giocatori di calibro internazionale per impreziosire quei reparti in cui spesso la coperta si era rivelata corta: Dani Alves ed Higuain, alla lunga, sapranno dare un apporto assolutamente decisivo alla causa bianconera. Pjaca, invece, è il classico giovane di belle speranze che tanto piace ad una dirigenza come quella di Madama. Benatia è apparso il giusto rimpiazzo per fronteggiare l’addio di Caceres e per dare il cambio ai non più giovanissimi componenti della BBC, mentre Cuadrado rappresenta, in toto, il brio che serve nelle serate più difficili e l’entusiasmo di aver ritrovato una vera famiglia.
E poi c’è il punto interrogativo più grande, finora: Miralem Pjanic. Arrivato per 32 milioni dalla Roma, scelto come centrocampista in grado di garantire qualità alla manovra, ha deluso più volte del previsto (e del dovuto), mostrando solo a tratti i colpi di cui è capace (domenica scorsa a Verona, per esempio). È sotto gli occhi di tutti che, probabilmente, il più grande problema del bosniaco è la collocazione in campo: impalpabile da regista, avulso dal gioco quando agisce da mezzala. Eppure anche a Roma faceva la mezzala, no? Sì, ma con qualche differenza sostanziale: la sua Roma giocava a 4 dietro, mentre nell’attuale 3-5-2 della Juventus le mezzali devono correre (e molto) ed inserirsi al momento opportuno.
Pjanic, invece, diventa letale quando può inventare sulla trequarti, grazie alla sua mirabile classe nel calciare da fuori e alla sua innata capacità di sfruttare linee invisibili agli occhi degli altri per servire assist ai suoi compagni. Viene in mente, dunque, una piccola idea da consigliare a mister Allegri: alzare Pjanic, coprendolo con i muscoli di Khedira e Marchisio, e portarlo sulla stessa linea di Dybala. Già, due registi offensivi alle spalle dell’unica punta Higuain, in modo da avere classe ed imprevedibilità nella zona cruciale del campo e sfruttando appieno, così, le doti dei due calciatori più tecnici in rosa. Ciò significherebbe tenere Dybala un po’ più lontano dalla porta, certo, ma il fatto di assegnargli uno spazio di campo in cui agire più liberamente con il suo sinistro sopraffino potrebbe aiutarlo a tornare sugli standard a cui ci ha abituato nel corso della passata stagione.
Ricordate, per esempio, come giocava l’anno scorso la Fiorentina di Paulo Sousa? Un 3-4-2-1, tutto corsa e tiqui-taca, con due trequartisti molto tecnici (lì erano Borja Valero ed Ilicic, qui sarebbero Pjanic e Dybala) e due esterni bravi in entrambe le fasi (nei viola c’erano Bernardeschi e Marcos Alonso, la Juve potrebbe azzardare Cuadrado – o Dani Alves – ed Alex Sandro, sempre più convincente anche in copertura). Tutto invariato, ovviamente, per quanto riguarda gli altri uomini: Buffon, Barzagli (o Benatia, fino al ritorno della Roccia), Bonucci, Chiellini (o Rugani, visto che anche Giorgio è, al momento, indisponibile), Khedira, Marchisio (atteso al top della forma) ed Higuain.
Fantascienza? Modulo da videogioco? Più che altro un’idea da provare a mettere in atto: soltanto così si potrebbero sfruttare completamente il genio di Pjanic, le scorribande di Cuadrado ed Alex Sandro (gli unici, al momento, in grado di saltare l’uomo, creare superiorità numerica e mettere al centro cross interessanti) e la fantasia di Dybala. In attesa che tutti, ma proprio tutti, rientrino al massimo della condizione, in modo da iniziare seriamente a vedere quella tanto agognata Juve in HD.
Angelo G. Abbruzzese