Quel 12 aprile 2012 Alessandro Del Piero si mostrò, per l’ennesima volta, per quello che era. Un giocatore fantastico, un capitano straordinario, una leggenda senza tempo. Tra i tanti gol segnati in carriera, quelli che hanno portato la Juve sul tetto d’Europa e del Mondo e l’Italia ad alzare un Mondiale forse sono stati più importanti, ma, nel giorno del suo 42° compleanno, ci teniamo a soffermarci su quello che è stato l’ultimo gol importante della sua straordinaria e incredibile carriera.
DA IMPAZZIRE
Ogni tifoso della Juventus, degno di tale nome, conosce ciò che stiamo per raccontare, perché il 2012 fu un anno particolare. L’anno della riscossa, dopo tanti anni bui post-Calciopoli. L’anno del nuovo condottiero, Antonio Conte, che relega in panchina un Alex Del Piero prossimo al ritiro, almeno dal bianconero. L’ultimo anno di Alex, nell’anno della rinascita juventina. Non c’era stata, però, ancora la firma del Capitano: il primo gol allo Stadium arriva contro la Roma, in Coppa Italia, mentre contro l’Inter arriva il primo sigillo in campionato, per chiudere la partita. Troppo poco per uno come lui, abituato ai grandi palcoscenici. No, Alex non è il tipo da panchina, non è solo l’uomo spogliatoio, vuole essere presente in campo.
IL SIMBOLO
Arriviamo, dunque, all’11 aprile 2012. La Juventus domina la partita con la Lazio, ma non riesce a schiodarsi dall’1-1. E allora arriva lui. Una punizione delle sue, beffarda, che supera un Marchetti fino a quel momento stratosferico. All’improvviso lo Juventus Stadium esplode, Antonio Conte impazzisce, i tifosi juventini si abbracciano in ogni dove della Terra. E’ accaduto: Alex l’ha fatto ancora. Ha deciso un match importante, si è giocato tutto in quei pochi minuti che le gambe gli hanno concesso, ha inchiodato la Juventus al primo posto in classifica, che non avrebbe più lasciato. Ha fatto innamorare il mondo bianconero per l’ennesima volta.
E’ lui l’unico capace di far impazzire tutti, il capitano di mille battaglie: era scritto nel libro del destino che tutto ciò accadesse.
IL FATO
“Un Cavaliere non abbandona mai la sua Signora”. Così aveva commentato Alex, toccando i cuori di tutti i supporters di Madama. In uno dei periodi migliori della sua carriera, dopo aver vinto il Mondiale, dopo le difficoltà avute con Capello, Del Piero diventò leggenda diventando il Capitano della Serie B, inserendosi nel periodo peggiore della storia bianconera.
GLI AUGURI DI TOTTI
Ne è uscito, però, immacolato, da vincente, perché il gol contro la Lazio rappresenta nient’altro che il simbolo della rinascita di una Juventus vincente. Il gol contro la Lazio ha rappresentato, nell’immaginario dei tifosi della Juventus, la ricompensa per Alex dopo tutte le fatiche post-Calciopoli. Il gol contro la Lazio ha messo Del Piero in prima pagina nella vittoria del primo scudetto della Nuova Juventus, quella che è ripartita dalla Serie B, quella con Andrea Agnelli. Il gol contro la Lazio è stato l’apoteosi di una storia d’amore durata 19 anni e conclusasi con il lieto fine più bello che potesse esserci.
Una bandiera, un campione anacronistico che ha lasciato da vincente. Ma proprio perché è un Cavaliere, mai e poi mai lascerà la sua Signora.
E quindi Alex, grazie per tutto, ma soprattutto grazie per quel gol alla Lazio. Perché sì, quel gol è stato lo spartiacque tra una Juventus sofferente e una vincente.
Grazie, dunque, e auguri. Perché 42 anni da leggenda non si compiono tutti i giorni.