Errori reiterati nel tempo. Non ci sta. La Juventus subisce la beffa finale del pareggio, contro il Lione, a 5′ dalla fine. Si dice che chi è causa del suo mal pianga se stesso. Ecco, questa può essere la descrizione della partita dello Stadium; la Juventus, infatti, ha iniziato la partita col piglio giusto, ma dopo essere andata in vantaggio è sembrata quasi accontentarsi e aspettare che l’arbitro fischiasse la fine. Solo che, a volte, l’arbitro non fischia soltanto la fine, ma anche qualche gol avversario: non capita spesso, ma qualche volta sì.
Dopo un inizio ottimo, in cui si è raggiunto l’apice con il gol su calcio di rigore di Gonzalo Higuain, la Juventus è scemata minuto dopo minuto. Nel primo tempo, infatti, i bianconeri hanno giocato con un buon ritmo, ma senza mai alzarlo. I ragazzi di Allegri non sono riusciti a creare altre occasioni, se non quella clamorosa sbagliata dal Pipita, arrivata però su un errore marchiano della difesa francese sul pressing di Mandzukic. Nel secondo tempo, però, la squadra è sembrata prima svogliata, poi clamorosamente stanca. Solo l’ingresso di Alex Sandro ha rivitalizzato la squadra di Max Allegri, ma non ci sono stati spunti in avanti e, alla fine, non sempre si può evitare di subire gol.
Dopo il gol del vantaggio, la Juventus avrebbe potuto continuare ad attaccare, vista la superiorità tecnica e la fiducia derivante dal gol,
ma non l’ha fatto. Un gioco di controllo che, però, non può essere espresso dal 13′. Più di tre quarti di partita sotto ritmo, sotto la linea della palla. Quando il Lione, nell’ultimo quarto di match, ha alzato il ritmo, la Juventus è decisamente crollata. Non ci sono stati spazi nemmeno per i contropiedi, nemmeno per il controllo palla che contraddistingue il gioco di Allegri. E alla fine è arrivato il gol.
Tutto questo riconduce a un problema cardine della Juventus di quest’inizio di stagione: la mancanza di gioco. I bianconeri, oltretutto, sembrano non riuscire a tenere nemmeno 90′, con tanti calciatori stanchi negli ultimi minuti del match. Se abbandona anche il fisico, allora non è sicuramente un buon momento per la banda Allegri. Come al solito, la speranza è che sia un malessere passeggero, frutto della preparazione estiva che dovrebbe avere effetti sul lungo periodo. D’altronde, anche l’anno scorso i bianconeri partirono male. Poi arrivarono condizione fisica e anche gioco. Sarà così anche quest’anno?
Come ogni anno, in Champions, prima dell’inizio del girone si fa la lista degli errori, fatti nelle precedenti edizioni, da non ripetere. Ai calciatori si chiede sempre di non sottovalutare gli impegni, di prendere la qualificazione il prima possibile e non complicarsi la vita. E come al solito, la Juventus, ogni anno, deve guadagnarsi la pagnotta in trasferte complicate (la prossima, a Siviglia) e complica sempre il discorso riguardante il primo posto. L’anno scorso gli errori costarono caro, con un ottavo di finale contro il Bayern Monaco che significò eliminazione, anche se con tutti gli annessi e connessi. Quest’anno, con la vittoria in trasferta in Francia, sembrava tutto un po’ più semplice. Non è stato così: ora bisogna conquistare il primo posto nel girone nella bolgia del Sanchez Pizjuan. E bisogna, soprattutto, tirare fuori gli attributi.
This post was last modified on 3 Novembre 2016 - 11:42