Il calcio è un gioco semplice, che molti tendono a complicare dimostrando di averne smarrito completamente l’essenza. La Juventus ha recuperato un giocatore che fa cose essenzialmente semplici, soprattutto dopo una lunga assenza: fare cose semplici significa non rischiare mai, proporsi sempre davanti ai difensori, sbagliare poco o niente. Questo è Claudio Marchisio, che è tornato e si è fatto subito sentire: naturalmente la montagna della condizione è ancora lì da scalare, ma l’inizio è promettente. E la centralità del ruolo, l’abilità del toccare palla massimo due tocchi, dà giovamento a tutta la squadra, che gira con maggiore rapidità e sicurezza.
TORNA CLAUDIO, TUTTI NE GIOVANO
Il rientro del principino consente alla manovra di avere un doppio sbocco (lui e Pjanic) e dà maggiore libertà a Khedira, che si butta sempre alle spalle delle punte “risucchiando” puntualmente Barreto. Il tedesco ha recuperato la migliore condizione, così come fatto vedere a Milano, e in molte occasioni ha “copiato” i movimenti di Dybala, fermandosi al limite dell’area quando l’attacco veniva dai lati. Non può dirsi altrettanto di Pjanic, che a volte sembra ancora un corpo estraneo, ma il suo contributo in fase di sviluppo del gioco è comunque importantissimo: il resto verrà, perché la classe non manca.
LE CHIAVI TATTICHE
Due sono state i grimaldelli tattici: la ricerca continua del gioco sull’esterno, soluzione obbligata in virtù dell’assenza di Dybala, e il recupero del miglior Mandzukic, che spesso si è spostato sui lati (in prevalenza a destra) appoggiando la manovra a buttandosi dentro al momento giusto. Higuaìn ha fatto invece da vertice centrale, e i due non si sono mai pestati i piedi: segno che insieme possono tranquillamente convivere, anche perché lo stesso Pipita era pronto a girare al largo quando il croato puntava la porta.
ESTERNI ALTI, SUPERIORITA’ NEL MEZZO
Il modulo è stato il consueto 4-4-2 in fase di non possesso e 3-5-2 in fase propositiva: con gli esterni alti, in particolare nel primo tempo, si costringevano Praet e Barreto a raddoppiare sui terzini, cosa che garantiva la costante superiorità numerica in mezzo al campo per i bianconeri. Dopo l’erroraccio di Chiellini che ha fatto ritornare in partita la Samp, l’atteggiamento della formazione di Allegri è stato quello giusto: niente paura, nonostante l’ingresso di Muriel e Quagliarella, e subito alla ricerca del terzo gol. Nonostante i continui, fastidiosi e seccanti errori di Dani Alves (l’alibi della posizione inedita non glielo si può concedere): lo Stadium ha iniziato a mormorare, è ora che sulla destra torni a correre il pendolino svizzero.
Gennaro Acunzo