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La moviola di SJ – Rizzoli da incubo, Juve penalizzata. Regolare il gol di Pjanic, manca un rigore per parte

Seconda sconfitta stagionale, ma quante polemiche. La Juventus esce ancora una volta con le ossa rotte da San Siro, con un gioco sterile e una classifica che ora vede il Milan avvicinarsi, il quale potrebbe essere seguito a ruota da Roma e Napoli. La partita, però, è stata decisa anche da alcune controverse decisioni dell’arbitro Rizzoli, che hanno, indiscutibilmente, alterato la gara. Vediamo insieme gli episodi da moviola di Milan-Juve.

8′ – MANCA RIGORE ALLA JUVENTUS

Dagli sviluppi di un corner, all’8′ minuto, Bonucci prende il tempo a Paletta, il quale allarga vistosamente il braccio e colpisce in pieno volto il viterbese, che cade in area. La gomitata non è sicuramente volontaria, ma l’azione è fallosa. Poteva starci il rigore a favore dei bianconeri.

30′ – GIALLO SEVERO A BONUCCI

In un contrasto aereo, Bonucci salta colpendo Bacca con il braccio. Rizzoli mima una gomitata, ma il giallo appare veramente troppo severo, soprattutto visto il metro dell’arbitro che, nel primo tempo ammonisce molto poco e grazia molti interventi duri rossoneri.

35′ – IL GOL DI PJANIC

Ecco il fattaccio. Al 35′ la Juventus conquista una punizione dalla trequarti, che batte Pjanic. Il bosniaco cerca il cross, nessuno interviene e la palla va in porta. Bonucci, che cerca di intervenire, è in posizione regolare, pertanto, anche se avesse colpito la palla, il gioco non sarebbe stato da fermare. Benatia, che è in fuorigioco, non partecipa all’azione, anzi se ne disinteressa.
Il gol viene convalidato. Tra le proteste dei rossoneri, Rizzoli va da Cariolato (il guardalinee), il quale sta andando verso il centrocampo. Dopo un conciliabolo, durato parecchi minuti, inspiegabilmente il gol viene annullato. Un errore marchiano e senza spiegazioni: anche se Bonucci avesse interferito nell’azione, la rete sarebbe stata comunque da convalidare.

moviola

48′ – MANCATO GIALLO A BACCA

Al 3′ del secondo tempo si ripete la scena che aveva causato il giallo a Bonucci. Questa volta, però, Rizzoli non ravvisa il giallo al colombiano. Decisione che potrebbe essere giusta, ma non in linea con il metro di arbitraggio.

77′ – MANCA UN RIGORE AL MILAN

Dagli sviluppi di un calcio di punizione, Hernanes affossa Romagnoli. Il brasiliano ha entrambe le mani sul corpo del difensore, e Rizzoli, posizionato molto bene, non vede nessuna infrazione, sbagliando. C’era calcio di rigore per il Milan.

85′ – SCONTRO PJANIC-DONNARUMMA

Su un cross di Cuadrado, Donnarumma esce e lancia il pallone. Pjanic interviene su di lui a gamba alta, sulla tempia, cercando il pallone ma trovando, di fatto, solo il portiere. Incredibilmente, Rizzoli non ravvisa nessun fallo e l’azione prosegue. Sarebbe stato secondo giallo per il bosniaco (ammonito in precedenza, per proteste dopo il gol annullato).

87′ – MANCATO SECONDO GIALLO A POLI

Poli, entrato da poco, viene ammonito per aver lanciato il pallone dopo un fallo su Hernanes. Il centrocampista interrompe un’azione di gioco della Juventus (un cross di Cuadrado) allargando in modo vistoso il braccio. Poteva essere un’azione pericolosa, pertanto Rizzoli doveva estrarre il secondo giallo per il centrocampista del Milan.

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Raramente un arbitro sbaglia una partita in modo così evidente. Non parliamo soltanto del gol incredibilmente revocato alla Juventus, ma di una partita gestita malissimo. Dai cartellini ai falli, passando per un continuo spezzettamento del gioco alternato a fasi in cui l’arbitro non individua interventi al limite del codice penale. Rizzoli non si avvicina minimamente alla sufficienza e forse nemmeno a un 4.

This post was last modified on 24 Ottobre 2016 - 09:59

Luigi Fontana

Sono nato nel 1997 e sono laureato in Ingegneria Informatica. Il calcio è la mia più grande passione e scrivere è lo strumento che utilizzo per manifestare le mie idee e le mie emozioni. "Alcuni credono che il calcio sia una questione di vita o di morte. Sono molto deluso da questo atteggiamento. Vi posso assicurare che è molto, molto più importante di quello".

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