Una partita come quella tra Juventus e Milan non passa mai inosservata. Davvero troppo il blasone dei due club. Storia, vittorie, fallimenti e rivalità che si snodano in 90 minuti di passione pura. Questo match vuol dire tanto, mette a confronto due stili ugualmente vincenti ma diversamente compositi. In campo i duelli saranno tanti ed agguerriti. Uno, particolarmente interessante, è quello che vede protagonisti Leonardo Bonucci e Alessio Romagnoli.
Struttura fisica imponente, forte nel gioco aereo, e forte a livello atletico. Queste le caratteristiche del difensore del passato. Oggi, tutto ciò non basta. L’evoluzione del calcio lo sta portando ad essere uno sport totale. Quasi come predicava Cruijff: nel rettangolo verde, tutti devono saper fare tutto. Si evince così che il ruolo si è evoluto, da ultimo baluardo per ostacolare l’avversario a primo grimaldello per scardinarlo. Al difensore vengono chiesti gli ormai celeberrimi piedi buoni. Questo è il punto focale del confronto tra lo juventino ed il milanista: registi difensivi. Delegati dagli allenatori ad assumere ruoli di costruzione. Come lo fanno?
Il numero 19 ha studiato le movenze di Pirlo, e si vede. Lanci millimetrici ed aperture che molti centrocampisti
Diversa l’interpretazione del giovane rossonero. Il difensore di origine laziale predilige il lavoro “sporco”
Registi arretrati, vero. Ma pur sempre difensori. Il bianconero è molto elegante, osando anche qualcosa in zone calde pur di non gettar via la sfera; ugualmente smaliziato, ma più dedito alla sostanza il collega rossonero, che pur non disdegnando qualche dribbling, bada più a non perdere una palla sanguinosa dalle sue parti. Questione di esperienza? o di personalità? In realtà è un cocktail dell’uno e dell’altro elemento. Considerando che l’esperienza contribuisce alla formazione di una forte personalità. Importante è poi il dato riguardante la disciplina.
82 ammonizioni per lo juventino; 27 per il rossonero. Una visione approssimativa porta a preferire il secondo. Ma non si può prescindere dal considerare la longevità delle due carriere, dato che rende, in prospettiva, Romagnoli il più indisciplinato. La capacità di sopportare un ammonizione è fondamentale, perché saper giocare con una spada di Damocle è tanto difficile quanto è importante non lasciare i propri compagni in 10. Ed infatti l’unica espulsione rimediata dal 13 rossonero è arrivata per doppia ammonizione.
Fare un paragone, oggi, tra i due è difficile. Perché uno è nel momento migliore della carriera, l’altro è solamente agli inizi. Specchio di questa differenza è il loro valore di mercato: quello di Bonnie doppia quello del rivale (40 contro 20 milioni). La cosa che più impressiona è però una: Romagnoli viene accostato a Bonucci, quando ha l’età di Rugani, riserva dello stesso. Testimonianza del valore del ragazzo. I difensori sono, oggi come non mai, merce rara del calcio europeo e mondiale, ne abbiamo citati tre, dallo spessore elevatissimo.
Italia, paese di catenacciari? No. Paese di eccellenze.
This post was last modified on 21 Ottobre 2016 - 19:17