Borgo a Mozzano, Lucca e l’arte ad un passo e l’aria della Toscana che tempra. Federico Mattiello nasce lì, il 14 luglio 1995 da una famiglia che vedeva nello sport uno degli hobby migliori per crescere con i giusti valori. E, a Federico, gli sport piacevano tutti: il calcio in primis, poi il tennis. E proprio quest’ultimo sembrava destinato a fare parte della sua vita: a 13 anni, infatti, Mattiello aveva vinto i campionati Under-13 di tennis con la squadra italiana. Ma c’era un altro sport che gli aveva rubato il cuore, quello per cui sognare era lecito e mettersi in gioco era d’obbligo.
Federico aveva deciso: era il calcio lo sport del suo destino e il talento di certo non gli mancava. L’inizio è legato alla storia del suo paese: muove i suoi primi passi nel Valdottavo per arrivare alla Lucchese. Ma una storia d’amore che è durata poco, o almeno, fino a quando la Juventus non ha messo gli occhi sul giovanissimo talento. Federico aveva solo 14 anni, ma qualità fuori dal comune che avevano impressionato gli osservatori bianconeri. C’è chi dice che sia stato Claudio Chiellini, fratello di Giorgio, ad indirizzarlo verso la Juventus. Mattiello arriva a Vinovo nel 2009 e continua il suo cammino nel vivaio bianconero, diventando presto una delle punte di diamante della Primavera. Cinque stagioni vissute da protagonista, con due trofei in bacheca: la Coppa Italia nel 2013 realizzando nella finale di ritorno il gol decisivo che permette di battere il Napoli e la Supercoppa di categoria.
La Primavera aveva fatto bene al giovane giocatore pronto al salto di qualità. La Juventus lo sapeva e aveva in serbo un regalo bellissimo. Mattiello, infatti, viene aggregato alla prima squadra e fa il suo esordio in Serie A il 9 novembre 2014, subentrando al posto di Marchisio nella gara che i bianconeri vinsero per 7-0 contro il Parma. Settimana successiva scena che si ripete e Mattiello di nuovo in mezzo al campo con la maglia bianconera nella gara contro la Lazio.
Mattiello è un talento cristallino, uno di quelli cresciuti nel vivaio italiano, ma alla Juventus gli spazi erano pochi, pochissimi. Federico aveva bisogno di minuti e di esperienza e il Chievo era la piazza ideale. I clivensi aveva messo gli occhi addosso al ragazzo da tempo e i bianconeri decisero di concedere il prestito. Il 2 febbraio 2015 Federico passa in prestito alla squadra scaligera, esordendo il 15 dello stesso mese nella gara contro la Sampdoria. I complimenti non tardano ad arrivare, Mattiello voleva vivere la sua stagione da protagonista e aveva tutte le carte in regola per farlo, peccato che l’8 marzo succede qualcosa che inciderà notevolmente sul proseguio della stagione. In uno scontro di gioco con Radja Nainngolan, Federico riporta la rottura di tibia e perone e uno stop di circa sette mesi.
Un colpo durissimo, per un ragazzo così giovane e con la voglia di dimostrare al mondo quanto vale. Ma Federico non si arrende, tanto che il Chievo e la Juventus decidono di rinnovare il prestito. Mattiello torna in campo il 19 ottobre 2015 a Marassi e tutti i segnali indicano la sua rinascita, la sua dannata voglia di giocare quella palla. Ma il destino e la sfortuna, a volte, fanno da Demiurgo: solo tre giorni dopo, in allenamento, subisce una nuova frattura alla gamba già infotunatasi l’anno precedente. Un’altra dura botta, proprio in un momento in cui rinascere era il suo obiettivo e dimostrare la sua stoffa il suo scopo. Il resto dei mesi sarà un mix di recuperi e ricadute, vissuti con il freno a mano tirato e con un’altra stagione ai box.
Adesso, il peggio sembra di nuovo passato. Federico è tornato a casa per dimostrare a tutti quanto vale. Non è ancora sceso in campo con la Prima squadra, ma è tornato a far parte della lista dei convocati già nella partita contro la Dinamo Zagabria. Tempo al tempo, Allegri gli concederà lo spazio che merita. Perchè Federico è uno dei migliori prodotti della cantera degli ultimi anni. Nasce esterno di centrocampo, ma si è affermato come esterno difensivo mostrando la sua duttilità. E poi ha qualità tecniche e fisiche importanti, ha senso della posizione e della misura, oltre ad avere un buon tiro. Gli infortuni hanno inciso, senza dubbio, sulla sua crescita, ma il suo meglio deve ancora venire. Federico ha un futuro tutto da scrivere, con un passato che lo ha temprato e un presente da vivere. Da protagonista.
This post was last modified on 20 Ottobre 2016 - 14:34