Juventus – Udinese, per qualcuno, è più di una partita, è una occasione per ritornare ad assaporare il campo, anche se dalla seggiole della panchina. Un passo alla volta per ritornare grandi.
Per Federico Mattiello è stato un anno difficile: è un ragazzo giovane, forte dei suoi 21 anni (è classe 1995) ha sopportato un anno intero fuori dai campi di gioco. Il ragazzo ha debuttato a soli 19 anni in quel Juventus- Parma reso celebre da quel gol incredibile di Tevez e lui è li, in panchina, ad applaudire. Si prende gli ultimi 9 minuti di gioco da ragazzo non ancora ventenne ma sul quale il mister ripone delle speranze e si gode il suo debutto in serie A, mica roba da tutti. A gennaio viene mandato a farsi le ossa al Chievo ma a marzo del 2015 il primo crack: uno scontro di gioco contro Nainggolan causa la rottura del perone di Federico.
Uno stop che bloccherà l’esplosione di uno dei più promettenti prodotti del vivaio bianconero. Sta fuori più di sette mesi e poi torna per fornire un assist a Pellissier in Genoa – Chievo ma non durerà, non è la fine del tunnel. Ad ottobre in allenamento si ferma per un’altra prognosi drammatica: frattura della tibia. Federico non si arrende, recupera dall’infortunio e va a sudare in ritiro con la sua Juventus, ma ad agosto non è ancora tempo di andare in prestito: non si è ancora sicuri di come risponderà la gamba.
Oggi Mattiello torna a calcare un campo di serie A dopo un anno intero, probabilmente a gennaio andrò in prestito per crescere a ritornare alla Juve da giocatore maturo, sentendo il suo agente Pastorello, ma intanto si gode la panchina con la sua Juventus che lo riabbraccia con tutto il calore che lo “Stadium” può dare ad uno juventino che non si è mai arreso.