Una storia di telefonate, arbitri e designazioni: sembra un déjà-vu, vero? Ma è il motivo per il quale Enrico Preziosi è stato deferito. E la vicenda riguarda lo scorso campionato: parliamo precisamente di aprile, ma la sentenza è arrivata solo qualche giorno fa.
I fatti
Il 16 aprile, a Modena, si gioca Carpi-Genoa. Il risultato è quasi clamoroso, considerando il finale di stagione: il Carpi vince per quattro a uno. Inoltre, l’arbitro Rizzoli espelle Izzo – al 46′ del primo tempo – e Gasperini, alla fine della prima frazione.
Ma i genoani non digeriscono bene la sconfitta: Gasperini, nel post-partita, si lamenta dell’operato dell’arbitro. Come riporta Repubblica, dice: “La mia espulsione? Forse la moviola in campo è iniziata prima ancora del suo utilizzo ufficiale…”. E ancora, commentando l’espulsione di Armando Izzo: “Secondo me Izzo il fallo lo ha subito, è stato tirato per la maglia, invece ha preso il secondo giallo”.
In effetti, poi, la moviola della Gazzetta dà ragione all’allenatore: “L’espulsione di Izzo è esagerata: anzi, tra il difensore del Genoa e Letizia, sembra proprio il giocatore del Carpi a commettere fallo, trattenendo la maglia di Izzo”, si legge. E poi: “Contestato da Gasperini anche il maxi-recupero che porta al 2-1 del Carpi, che arriva oltre i 4’”.
La sentenza
Il 12 ottobre, però, si è saputo che la questione non si è chiusa lì. Enrico Preziosi, presidente del Genoa, ha provato a lamentarsi direttamente con Domenico Messina, il designatore della Serie A. Non riuscendo a contattarlo via telefono, sull’utenza federale del designatore, gli ha lasciato un sms.
È stata avviata un’indagine, che ha prodotto una condanna per la società e Preziosi: proprio due giorni fa la Figc ha diramato un comunicato a riguardo. La sostanza è che il Genoa ha patteggiato un’ammenda di 14mila euro, così come il suo presidente – multato per 10mila euro.
Perché Preziosi è stato multato?
Ma quello che più interessa sono le motivazioni: “Preziosi era stato deferito a seguito della gara Carpi-Genoa del 17 aprile scorso “per aver tentato, prendendo spunto dalla direzione di gara, ritenuta non soddisfacente, di colloquiare con il Commissario della CAN A Domenico Messina, effettuando una telefonata sull’utenza Federale a disposizione di quest’ultimo ed inviando, successivamente, sulla medesima utenza un sms, il tutto al fine di interferire sulle future designazioni arbitrali di competenza del detto Commissario”.
Due pesi, due misure?
Insomma: Preziosi ha cercato di chiedere un arbitro al posto di un altro. Dato che Rizzoli non aveva convinto, per usare un eufemismo, il presidente avrebbe preferito evitarlo in futuro. La questione, prima di un articolo di Tuttosport, è passata in secondo piano. Anzi: nessuno ne ha parlato, se non qualche sito tematico.
Non entriamo nel merito della questione: il comportamento di Preziosi ha già ricevuto una condanna. Nel 2006, però, circostanze simili – se non analoghe – hanno prodotto ben altre sentenze.
Il doppiopesismo tra questa vicenda e Calciopoli è fin troppo evidente, così come il silenzio (complice?) dei media. Oppure dobbiamo pensare che, dopo dieci anni, una multa valga una retrocessione?