Raccontare la storia della squadra più vincente d’Italia è difficile. Raccontare la storia della famiglia più importante d’Italia è difficilissimo. Ma raccontare la storia d’amore tra quella famiglia e quella squadra, beh, sembra quasi impossibile.
La famiglia Agnelli e la Juventus hanno un legame così speciale che trovare parole ed immagini che possano raccontarlo in modo puro è estremamente delicato. Chi può raccontare meglio la famiglia, forse, è proprio una famiglia. I fratelli La Villa, innanzitutto, registi di “Bianconeri, Juventus Story”. E poi gli eredi della dinastia Agnelli stessi: Andrea, John, Lapo e Ginevra.
Il docufilm sulla storia d’amore tra bianconeri e la famiglia dell’Avvocato passa soprattutto dalle loro parole, da chi in fondo ce l’ha dentro, quel legame. Lo dice Andrea stesso, proprio nel film: “Se mi tagliassero il braccio, uscirebbe sangue bianconero”. Un film, quello dei La Villa, capace di toccare le corde giuste nel cuore di ogni tifoso bianconero presente al cinema: gioia, tristezza, rabbia, commozione, tutti sentimenti che si provano nelle quasi due ore di film. Colpisce la capacità di trattare i momenti più delicati nel modo giusto, suscitando emozione, ma senza cadere nel retorico. Storie conosciute, quelle di Giovannino Agnelli o di Calciopoli, ad esempio, ma raccontate suscitando negli spettatore un’emozione quasi pari a quella di un racconto nuovo, inedito.
Filo conduttore, oltre all’amore tra gli Agnelli e la Signora, è la meravigliosa voce narrante di Giancarlo Giannini. Perfetto, letteralmente, nell’accompagnare lo spettatore in questo viaggio. La musica non è mai banale, sempre adatta al momento raccontato, e la mano di Ennio Morricone e della sua collaborazione speciale si sente. Infine le immagini: se la qualità di quelle relative agli anni 2000 ovviamente non sorprende, è eccezionale il modo in cui sono state riproposte quelle degli anni ’80 e ’90. Fotografie inedite che quasi prendono vita, e l’accostamento di video e foto ha qualcosa di speciale: l’obiettivo è sempre quello di creare emozione e l’obiettivo è sempre centrato.
Lo sguardo dell’Avvocato, in un certo senso, è sempre lì. Inconfondibile, penetrante, sicuro, sereno… bianconero. C’è, in tutte e due le ore di film. Quando non si vede, si percepisce. Ed è questa la magia di “Bianconeri, Juventus Story”.
Alessandro Bazzanella
This post was last modified on 12 Ottobre 2016 - 20:46