Costantemente al centro del calciomercato, capace di far girare una quantità clamorosa di denaro. Assieme a Jorge Mendes, Mino Raiola è sicuramente il procuratore più influente al mondo. Lo dimostrano le operazioni che ha condotto quest’estate, tra le quali spiccano quelle di Ibrahimovic e Pogba. Tra i tanti calciatori che ha sotto controllo, spiccano soprattutto due tra i giovani più interessanti del panorama internazionale: Gianluigi Donnarumma e Moise Kean.
Raiola ha rilasciato un’intervista al “Corriere dello Sport”: tra i passi salienti, vediamo proprio cosa dice del portiere del Milan – sotto osservazione della Vecchia Signora – , della Juventus e di Kean.
“Ha tutto per diventare il più forte portiere del mondo e voglio misurare quanta passione metteranno i cinesi per costruire un grande Milan con Donnarumma.
Gigio è come la tela bianca sulla quale un artista dà la prima pennellata, poi la seconda, la terza e così via. E dal nulla nasce un capolavoro. Ecco, Donnarumma è un capolavoro che diventa più bello giorno dopo giorno. Ha 17 anni, però, ha la maturità di un veterano, cerca di migliorarsi in ogni allenamento, è un ragazzo molto serio e molto bene educato. Si ricordi ciò che le dico oggi: Donnarumma può diventare il portiere più forte del mondo. I tifosi del Milan lo considerano il caposaldo della nuova
squadra che i cinesi andranno a costruire? Dipende. Da cosa? Dipende da quello che intendano fare i cinesi. Va bene presentarsi con una montagna di denaro, ripianare i debiti, riorganizzare la società, ma io voglio misurare quanta passione ci metteranno i nuovi padroni. Perché qui sta il punto: i trent’anni di Berlusconi sono passati alla storia prima di tutto grazie alla passione del presidente, non soltanto per i soldi che ha speso. Se un club si presentasse dal Milan per acquistare Donnarumma, quanto dovrebbe pagare? Se qualcuno chiedesse al Milan quanto costa il cartellino di Donnarumma, vorrebbe dire che non potrebbe permetterselo.
Deve avere il tempo per intendersi con Mourinho, ma non è un problema per Paul. Quando portai Nedved dalla Lazio alla Juve, dopo sei mesi Moggi mi disse: ma chi ci hai dato, il fratello di Nedved? Poi, si è ricreduto.
L’Italia è la nazione del contro, mai del pro. Anche se nel calcio c’è qualcuno che ha fatto molto ed è davanti a tutti. Parlo della Juve. E’ un fenomeno unico in Italia. E’ la società meglio organizzata e non è un caso che da cinque anni domini il campionato Il management bianconero è il massimo, a cominciare da Andrea Agnelli: non ho mai sentito il presidente dire una parola fuori luogo o invadere le competenze altrui. Alla Juve ognuno sta al proprio posto, sa ciò che deve fare e lo fa al meglio.
Un nome per il mercato 2017? Kean. E non soltanto perché sono il suo agente. Ha appena sedici anni, ma, se continua così, Moise può diventare un numero uno. Ha talento, fisico, spirito di sacrificio. Ha capito quanto grande sia l’opportunità che ha davanti. Ha una grinta spaventosa”.
This post was last modified on 9 Ottobre 2016 - 18:08