Gonzalo Higuain si è conquistato la Juventus, con una media goal spaventosa, ed è pronto a riprendersi un posto da protagonista in Nazionale, dove è stato incoronato dal ct Bauza come il “numero 9 indiscusso dell’albiceleste”.
Il Pipita si è raccontato, con toni molto intimi, ai microfoni della tv argentina TyCSports. Dal ritiro dell’Argentina, Higuain parla di se stesso e delle tante delusioni subite con la maglia della nazionale, con le due sconfitte in finale contro il Cile che bruciano ancora dentro.
MALEDETTE FINALI! – “A volte non ci sono parole per descriverlo, è difficile da dire, spiegare. Sono cose che succedono. Questo è il calcio, si gioca contro altre squadre e non abbiamo avuto la fortuna che sia andata bene. Penso però che abbiamo reso felice un sacco di gente. A volte non so perché arriviamo alla finale, se poi ci arriviamo e ci uccidono”.
UOMINI E PERSONE, NON SOLO CALCIATORI – “Adesso dobbiamo andare avanti e basta. Sono un giocatore di calcio, ma sono anche una persona. Ho lo stesso diritto di vivere, di soffrire. Il calcio è la mia vita, ma ci sono anche altre cose importanti. Però la gente ha voce in capitolo, è libera di insultare, criticare. Se sono felici così, va tutto bene. Ma la mia umile opinione è che siamo persone prima che calciatori. Ci sarà sempre qualcuno che non mi ama o non mi ammira. Io non gioco a calcio per piacere a tutti. Se sono felici e mi insultano, va tutto bene.
“Sono stato molto male, ma guardo avanti, ho ancora una lunga carriera. Sento ancora un profondo amore per il calcio e il giorno che non lo sentirò più smetterò di giocare “.
LE CRITICHE E LA NAZIONALE – “In sette partite valutano se sei o non sei un buon giocatore. Quando segni sei il migliore e se sbagli sei il peggiore. Coloro che dubitavano di me continueranno a farlo. La gente mi critica perché sbaglio un uno contro uno, però questo mai mi farà venire dubbi su quello che sono. Do valore e ammiro solo le persone che danno il 100% per una persona e non quelle che ci sono solo da due anni. Ho ricevuto sostegno dai ragazzi e staff tecnico. È per questo che sono qui. Non ho mai pensato di lasciare la nazionale”.
LA FAMIGLIA – “Le critiche hanno toccato anche i miei familiari. Vedere mia mamma stare male mi uccide. Ciò che rimane è la voglia di continuare e combattere. Questo è il motivo per cui siamo qui”.
(Fonte virgolettato: Gianlucadimarzio.com)