Sembrava che la Juventus dovesse soffrire la partenza di Andrea Pirlo, quel luglio di un anno fa. Opinionisti scatenati e voci che si rincorrevano sulle evidenti difficoltà che avrebbe attraversato il centrocampo bianconero. In effetti non è stata certo la stessa cosa, un Pirlo in più o in meno là in mezzo si fa sentire, eccome. Ma, contro ogni previsione, Massimiliano Allegri è riuscito a fare a meno delle incredibili giocate del fenomeno bresciano, schierando al suo posto Claudio Marchisio. Un avvicendamento graduale, ma che ha fatto scoprire alla Juventus un nuovo potenziale regista davanti alla difesa.
PRIMA DI PJANIC, POGBA SENZA CONVINCERE – A seguire, anche se non per molto, è stata la volta del francese Pogba, l’enfant prodige che, nella circostanza, si è beccato la maglia numero 10, in genere assegnata a fantasisti e a giocatori capaci di fare la differenza soprattutto vicini alla porta, con assist e finalizzazioni. Una mossa valida compiuta dalla società ma legata, consentiteci, soprattutto al merchandising ed alla vendita di magliette. Ed il Polpo, se vogliamo, ha continuato a compiere grandi gesta e giocate da urlo sebbene con meno costanza rispetto agli anni precedenti. A quel punto, sarà stato il peso della maglia che ha indotto il ragazzo in una sorta di ansia da prestazione o, magari, solo il fatto di non prediligere quel ruolo, che Paul Pogba ha forse perso quello smalto che lo ha contraddistinto nella sua esplosione alla Juventus. Siamo chiari, pur continuando a rappresentare un pilastro per la Signora e un beniamino per tutti i tifosi bianconeri.
I PRIMI DUBBI SUBITO FUGATI CON PJANIC– Giungendo ad oggi, è con l’apertura del calciomercato estivo che la Juventus, come si suol dire, ha voluto da subito mettere i “puntini sulle i”. Correvano veloci le voci sull’addio di Paul Pogba e così Beppe Marotta e i suoi collaboratori non si sono fatti attendere, rompendo gli indugi ed anticipando le pretendenti. Miralem Pjanic, il Pianista, che tanto aveva fatto bene nei suoi trascorsi con la Roma, è diventato un giocatore bianconero, a seguito del pagamento della clausola rescissoria da 30 milioni di euro da parte dei dirigenti bianconeri. Un colpo a sbaragliare la concorrenza che sta dando ragione alla Juventus e che, in men che non si dica, ha fatto dimenticare il francese nel frattempo volato al Manchester United.
LE CHIAVI DEL CENTROCAMPO – Seppur Pjanic non sia il classico regista in mezzo al campo, di cui la Juventus probabilmente ha ancora bisogno, gli assist sono il suo forte insieme alle punizioni dal limite dell’area quando la mattonella è quella giusta. Un piede, il destro, che definire delicato sarebbe un eufemismo. E da mezz’ala è davvero micidiale. Sue le verticalizzazioni che contro l’Empoli hanno creato scompiglio nella difesa toscana. Sue le invenzioni anche nella partita con la Dinamo Zagabria, dove con un gol e un assist preciso per Higuain è risultato essere il migliore in campo almeno fino alla sostituzione sulla fine del primo tempo.
IL PIANISTA SUONA COME IL MAESTRO – Per questo, oseremo dire, Pjanic assomiglia e molto al Maestro Andrea Pirlo, pur con i dovuti limiti nel paragone. Sono d’altra parte giocatori molto diversi anche per caratteristiche fisiche oltre che di gioco, ma con lo stesso spirito. Di sicuro, però, il Pianista è pronto ad incantarci ancora con la sua musica. Non ci resta che metterci comodi sui nostri divani ed assistere allo spettacolo.
Andrea Bernardini
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