Tre milioni di buone ragioni. Forse di più, mai in meno. Come si può convincere Paulo Dybala a rimanere? Non con i soldi: quelli vanno e vengono. E nemmeno con un progetto convincente: la Juve, da questo punto di vista, è arrivata a fare scuola laddove sembrava impossibile imporsi. E allora? Calma, prenderla con filosofia, senza fretta: un po’ di margine resta, nonostante proposte oscene e richieste da batticuore economico.
PRIMO STEP. Perché è importante rinnovare con Paulo Dybala, passo numero uno: serve dare una risposta. Forte, decisa. Con una testardaggine degna di una squadra in grado di poter lottare su tutti i fronti. Con Pogba non bastò, vero: dietro però, stavolta, non ci sarà Raiola. Tantomeno i suoi giochetti da burattinaio inviperito. Anche qui, questione di margini: all’entourage del giocatore sta meravigliosamente bene questa situazione. Paulo è il sole in un radioso pomeriggio di maggio, la stella delle notti europee in costante cerca d’allori. Potrebbe guadagnare molto di più, e infatti lo farà. Andare altrove? Per ora è un’opzione non contemplata da nessuna parte: solo a Barcellona, qualcuno pare stia alzando la testa. Pare.
CIFRE. Sembrerebbe un po’ un controsenso, però poi è facile rendersi conto che al portafogli neanche si comanda. Nemmeno un po’. Altro che cuore. Condicio sine qua non è innanzitutto l’aumento dell’ingaggio: Dybala è la star, merita di essere trattato da primadonna assoluta. Questo non vorrà dire svenarsi, vorrà dire resistere. E vorrà dire farlo con intelligenza e perseveranza. Perdere ogni anno un pezzo fondamentale dello scacchiere non è affatto sinonimo di progressione: è dover ricostruire. E dopo i tanti acquisti delle ultime due campagne estive, davvero c’è bisogno di ricominciare tutto dal principio?
CriCo
This post was last modified on 1 Ottobre 2016 - 13:24